Lutto a Quattro Castella, nella Bassa e nella Sanità reggiana per la scomparsa del dottor Alessandro Bonini, stroncato da malattia a soli 55 anni di età. Era un affermato medico ematologo al Santa Maria Nuova di Reggio, specializzato all’università di Bologna, per poi raggiungere il ruolo di responsabile di alta specialità alla Medicina Trasfusionale. Era autore di diverse pubblicazioni medico scientifiche, in cui aveva evidenziato il risultato di alcune sue importanti ricerche.
Abitava a Puianello di Quattro Castella, dove oggi alle 14,30 nella chiesa parrocchiale si svolgono i funerali. La notizia della scomparsa del dottor Bonini ha destato cordoglio anche nella Bassa, in particolare a Guastalla, dove Alessandro aveva vissuto da giovane, prima di trasferirsi in val d’Enza. Da ragazzo aveva spesso frequentato l’oratorio parrocchiale della Madonna della Porta di Guastalla, dove aveva maturato molte amicizie. "Era sempre stato un uomo buono, gentile, un po’ introverso ma di grande umanità", lo ricordano gli amici.
Anche l’Azienda Usl ha voluto ricordare la figura del dottor Bonini: "Alessandro ci ha lasciato in un’assolata domenica di agosto, con il riserbo che lo distingueva. Alessandro era "uno del Trasfusionale" dal 2012, ma faceva parte dell’Azienda già dal 1998, quando in Ematologia – dicono i dottori Roberto Baricchi e Francesco Merli – aveva avviato l’attività di trapianto di midollo osseo al Santa Maria Nuova occupandosi di molteplici aspetti. Il suo prezioso contributo ai reparti in cui ha lavorato era il riflesso della sua passione per la medicina. Non mancava di condividere le più aggiornate linee guida e novità cliniche, che sapeva tradurre in giudizi e pareri ponderati".
La camera ardente è allestita alla Casa funeraria Croce Verde a Reggio. Il dottor Alessandro Bonini si era specializzato nella cura delle malattie del sangue, entrando a far parte anche del gruppo di lavoro del Laboratorio di biochimica e metabolomica. In molti lo ricordano per il suo modo gentile di accogliere i pazienti, dedicando loro tutto il tempo possibile per capire le loro necessità.
Nel periodo della sua malattia aveva affrontato le difficoltà con coraggio e determinazione, sempre affiancato dai familiari. Lascia la moglie Federica, la figlia Emma, la madre Mariella, la sorella Cristiana e altri parenti. Eventuali offerte al Rifugio matildico di San Polo.
a.le.