No vax Reggio Emilia, 10 sanitari 'convertiti' al vaccino. Ausl: "Partite 66 sospensioni"

Continuano i provvedimenti della sanità pubblica, alcuni dopo aver ricevuto la lettera hanno cambiato idea. L’azienda: "Lo consideriamo un successo. In un mese la copertura totale della popolazione sarà oltre l’80%"

Un’operatrice mentre effettua la somministrazione del vaccino anti-Covid

Un’operatrice mentre effettua la somministrazione del vaccino anti-Covid

Reggio Emilia, 4 settembre 2021 - Cambio di rotta per dieci professionisti del settore sanitario: dopo aver visto la sospensione, hanno deciso di vaccinarsi. A darne notizia è stata ieri l’azienda Usl. "Lo consideriamo un successo", è il commento della direttrice generale, Cristina Marchesi.

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Le sospensioni. In totale i provvedimenti presi nei confronti di chi lavora nella sanità e non si è ancora vaccinato, finora sono 66. "In più della metà dei casi non si tratta di dipendenti Ausl – ha precisato subito la dottoressa Eufemia Bisaccia, del dipartimento di sanità pubblica –. Inoltre tutti i professionisti che ancora non hanno aderito alla campagna hanno già ricevuto anche il secondo appuntamento per il vaccino". Se l’adesione continuerà a non esserci, allora partiranno altre sospensioni. Nel frattempo, ne sono state revocate 10 "per avvenuta vaccinazione – spiega la direttrice Marchesi –. La sospensione ha validità immediata, dal giorno successivo a quando si riceve la lettera. Non hanno cambiato idea proprio tutti subito, però in dieci hanno deciso di vaccinarsi". Continuando così a poter lavorare - e ricevere lo stipendio.

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Le vaccinazioni. Al momento, in tutta la provincia, sono state somministrate circa 399mila prime dosi e 336mila seconde dosi. Per capire però quanto effettivamente la popolazione sia ’coperta’, si tiene in considerazione il numero delle persone residenti e, ovviamente, con più di 12 anni. "In rapporto a questo dato – ha riferito Marchesi – ora la popolazione provinciale è coperta all’82% con prima dose e al 76% con seconda dose". Il report di oggi non tiene conto, tra l’altro, di tutte le prenotazioni per i vaccini già fissate da qui a fine settembre (circa 6mila per delle prima dosi e 42mila per le seconde dosi) e delle iniziative ’on the road’ coi camper. "Tra un mese – prosegue la direttrice – dovremmo quindi raggiungere una copertura totale, con doppia dose, dell’80%".  

Gli ospedali. Le ultime due settimane, a livello di pressione sulle strutture ospedaliere, sono state abbastanza "omogenee", per citare il direttore del presidio ospedaliero, Giorgio Mazzi (foto in alto). "La percentuale di persone positive che hanno fatto accesso ai pronto soccorso – illustra il direttore – è del 5%, un anno fa eravamo al 10%. D’altra parte abbiamo una crescita del dato totale di questi accessi, che sempre a paragone con inizio settembre 2020 arriva a circa 40 in più ogni giorno". Quanto al dato su cui si concentrano le maggiori preoccupazioni, cioè i ricoveri, rispetto alla settimana scorsa la media dei degenti è leggermente scesa, da 39 a 33. "La media di persone positive ricoverate nelle nostre strutture è passata da 4,5 a 2,4 al giorno – ha aggiunto Mazzi –. Al momento abbiamo 33 persone ricoverate per Covid: 3 in intensiva, 4 in pneumologia, 14 agli infettivi e 12 in medicina all’ospedale Magati di Scandiano".  

Il ’non-Covid’. Nonostante la situazione contagi sia abbastanza tranquilla, è ancora presto per lasciare più spazio, negli ospedali, a tutte le patologie non legate al virus. "Visto l’elevato numero di accessi ai pronto soccorso – considera il direttore Mazzi – oltre in generale all’aumento dei fabbisogno per le altre patologie, si dovrebbe riconvertire parte dei 50 posti che attualmente dedichiamo al Covid". Lo scenario dei contagi però non è ancora debitamente "in riduzione – ha continuato – per poter agire in questo senso". Non meno importante, nel fare certe valutazioni, è la carenza di personale. "Per questo sul non-Covid non siamo ancora tornati a pieno regime, ma confidiamo di riuscirci nel corso di questo mese".  

L’epidemia. Nel Reggiano l’incidenza dei casi positivi continua a rimanere sotto la media regionale. "Qui si resta sempre attorno ai 70 casi ogni 100mila persone – spiega la direttrice Marchesi – a livello regionale si è appena sopra, circa 80". In qualsiasi modo la si voglia chiamare poi, se ’quarta ondata’ o ’ondata estiva’, per la direzione Ausl a questo punto l’abbiamo superata. "L’aumento dei contagi che è iniziato a giugno – prosegue – ha trovato il suo picco a metà agosto. Visto il livello anche delle restrizioni attuali, è merito della campagna vaccinale".