Scandalo diamanti, il biglietto lasciato da Giacobazzi. "Addio, c’è il conto da pagare"

Il 65enne ad dell’Intermarket Diamond Business, è stato trovato morto nella stanza dell’hotel. L’autopsia si terrà la prossima settimana

Claudio Giacobazzi

Claudio Giacobazzi

Reggio Emilia, 18 maggio 2018 - ​Qualche parola per dire addio ai suoi familiari. E un’annotazione: «La camera dev’essere ancora pagata». Nessun cenno, invece, sui motivi che lo avrebbero spinto a togliersi la vita nella stanza dell’hotel ‘Remilia’, dove lunedì pomeriggio Claudio Giacobazzi, il 65enne amministratore delegato dell’Intermarket Diamond Business, è stato trovato morto. Ecco qual era il contenutodel biglietto che i carabinieri hanno scoperto nella stanza dell’albergo e che confermerebbe che il decesso del manager è dovuto a un gesto che si è procurato da solo. Ed è l’ipotesi che i militari ritengono pressoché certa e che sarà sottoposta a ulteriore verifica attraverso l’autopsia, disposta dal magistrato titolare del fascicolo, Giacomo Forte, e che sarà eseguita a Reggio la prossima settimana. Il pm ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio: l’esame sulla salma, che si trova all’obitorio di Coviolo, serve innanzitutto a escludere ogni altra ipotesi di morte in modo definitivo e a verificare se il decesso sia sopraggiunto, come sembra, in modo auto-procurato.

La società amministrata dal 65enne, originario di Rubiera e che abitava con la famiglia a Vezzano, si occupava della vendita dei diamanti alle banche per gli investimenti dei clienti. L’uomo era indagato a Milano in due complessi procedimenti giudiziari, come hanno confermato anche i suoi avvocati Paola Boccardi e Federico Papa. Un’inchiesta riguarda l’ipotesi di vendita dei diamanti ai clienti degli istituti di credito a prezzi molto superiori al loro reale valore: per questa vicenda la Idb, un’altra società attiva nello stesso settore e quattro banche sono state multate nell’autunno 2017 dall’Antitrust, che aveva riscontrato irregolarità, con una sanzione totale da quindici milioni. Centinaia di investitori sono inoltre ricorsi alle associazioni dei consumatori – in 450 a Reggio si sono appoggiati alla Federconsumatori – per avere il rimborso delle cifre investite. Un’altra indagine riguarda la gestione del patrimonio della società Idb, di proprietà di Antinea Massetti De Rico, deceduta così come il marito nel 2017: il 65enne era sott’inchiesta con l’accusa di aver creato, insieme ad altre nove persone, artifizi per sfruttare il patrimonio a danno degli eredi.

Secondo i legali dei parenti il 65enne, che si diceva estraneo a tutte le accuse, era molto provato dalle vicende giudiziarie e anche dalla ribalta mediatica che ne era derivata: non si esclude dunque che il suicidio sia stato dettato dallo sconforto, ma gli inquirenti vogliono verificare se qualcuno possa averlo indotto al gesto estremo.