Scintille sulla frana, Nico Giberti:: "Superficialità da parte di Filippi"

Intervento sulla Sp 76, il consigliere provinciale: "Si manca di rispetto ai tecnici, agli abitanti e agli imprenditori".

Scintille sulla frana, Nico Giberti:: "Superficialità da parte di Filippi"

Nico Giberti, consigliere provinciale

Immediata la replica del consigliere provinciale alle infrastrutture Nico Giberti all’ex consigliere regionale Fabio Filippi (FI) per il tardato intervento alla frana sulla Sp 76 zona Castello di Carpineti. "La ricerca di visibilità mediatica in vista di una probabile campagna elettorale – afferma Giberti – non giustifica la superficialità con cui Fabio Filippi, che da ingegnere non dovrebbe ignorare la materia, si è espresso a proposito della frana che a giugno ha comportato la chiusura di un tratto della Sp 76. Definirla ’franetta’, limitandosi a una sbirciatina data forse dalla strada, è francamente irrispettoso non solo dei tecnici della Provincia, che da subito si sono messi al lavoro per affrontare l’emergenza, ma anche degli abitanti e degli imprenditori che da oltre due mesi devono sopportare i disagi della chiusura del tratto. Chiusura che comunque non isola né il Castello di Carpineti né abitazioni o attività economiche nei pressi, che restano raggiungibili attraverso la Sp 76 dal versante Fondovalle Secchia". La frana, alla quale se ne è accompagnata un’altra più a valle, secondo Giberti purtroppo non si risolve con "pochi di giorni di lavoro" come ha detto Filippi, se era così la Provincia già sarebbe intervenuta, come in altre situazioni, non avendo motivo di tenere chiuse le strade. "In realtà gli studi geotecnici e morfologici, che l’ingegner Filippi evidentemente ignora, ma che la Provincia ha subito commissionato stanziando nell’immediatezza 80.000 euro di risorse proprie – prosegue Giberti – hanno evidenziato l’instabilità sia della sommità sia delle pareti laterali del canalone da cui si è staccato il materiale scivolato sulla Sp 76. L’intervento da realizzare è dunque ben più complesso del semplice sgombero della sede stradale, che ovviamente avremmo già realizzato: si tratta infatti di mettere in sicurezza una parte ben più ampia del versante, nonché di intervenire in corrispondenza del Castello per regimare le acque. A rendere impossibile la riapertura della Sp 76 non è dunque "la mancanza di generiche garanzie sulla sicurezza", come afferma Filippi, ma il giusto scrupolo che non consente alla Provincia, in piena sintonia con il Comune, di riaprire una strada sotto una frana che a ogni temporale potrebbe riversare un’enorme quantità di materiale sulla Sp 76 mettendo a rischio utenti in transito". I tecnici della Provincia si sono attivati rendicontando danni alla Regione per oltre 6 milioni sulle strade provinciali e inserendo entrambi gli interventi necessari sulla Sp 76: uno da 450.000 euro nei pressi del Castello, un altro da 250.000 euro più a valle. Appena saranno disposte le risorse partiranno i cantieri.

s. b.