Scoperta durante il blitz, la banda dimenticò un cellulare. Chiesti 3 anni per l’imputato, il giudice lo assolve

Un trio di uomini ruba in una casa a Casalgrande, ma uno viene assolto per mancanza di prove. Legame con un furto di auto grazie a un cellulare ritrovato.

Un trio di uomini entrò e rubò in un’abitazione di Casalgrande: il bottino fu modesto - un servizio da dodici di posate con manico dorato e uno zaino scolastico con il contenuto - ma la paura della padrona di casa fu grande. Quel giorno, il 19 maggio 2019, lei entrò e incappò nei malviventi, che fuggivano: la donna riuscì a identificare uno dei presunti responsabili, vedendolo in volto; la sua posizione è stata poi vagliata dal tribunale dei Minori, mentre un altro fu indagato a piede libero a seguito della ricostruzione investigativa. Nella fretta la banda aveva infatti lasciato in casa uno zaino con dentro alcuni oggetti, tra cui un cellulare. Gli accertamenti ricondussero quel telefonino a un giovane di origine marocchino, oggi 29enne e senza fissa dimora, in base agli elementi emersi da un altro procedimento penale a suo carico per furto di auto. Lui e altri due uomini erano accusati di aver rubato una macchina, e poi di averla lasciata dopo essere stati scoperti dal proprietario, che aveva riconosciuto il 29enne. Sul mezzo a quattro ruote era stato trovato un cellulare, poi sequestrato. Qual è il legame tra le due vicende? Nel processo per furto in casa, nello zaino dimenticato era stato trovato un modulo di richiesta di portabilità del numero del cellulare trovato sull’auto su un altro telefonino, quello ritrovato a Casalgrande. Da qui, secondo la tesi investigativa, la prova della colpevolezza del 29enne, per il quale sono stati chiesti 3 anni e 4 mesi di condanna, le attenuanti generiche e 1000 euro di multa. L’avvocato difensore Giulia Incerti ha però sostenuto che non potesse essere prova sufficiente per addebitargli il furto, neppure a livello indiziario, e ha chiesto l’assoluzione: una domanda ieri accolta dal giudice Luigi Tirone. Alessandra Codeluppi