Scuola: 3,7 milioni contro l’abbandono

Fondi per 23 istituti provinciali. I parlamentari del M5s: "Risorse preziose per contrastare il disinteresse e la fuga degli studenti"

di Gianpaolo Annese

Percorsi formativi tagliati su misura, potenziamento degli strumenti della didattica, sinergia tra scuole, famiglie e associazioni del territorio. Piovono su Reggio i fondi del Pnrr per contrastare la dispersione scolastica, un fenomeno che nella nostra provincia e in generale in Emilia Romagna non è particolarmente preoccupante rispetto ad altre realtà, ma è comunque da tenere sotto controllo soprattutto dopo il lockdown pandemico che potrebbe avere conseguenze sui percorsi dei ragazzi. A rendere noto l’arrivo dei finanziamenti sono stati i parlamentari emiliani del M5s Davide Zanichelli, Maria Edera Spadoni, Maria Laura Mantovani e Gabriele Lanzi. Il progetto, che a livello nazionale vale mezzo miliardo di euro, di cui quasi 31 milioni assegnati all’Emilia-Romagna, in provincia di Reggio beneficerà con oltre tre milioni e 700mila euro complessivi (il 12 per cento dell’intera torta) dieci scuole del capoluogo e altri 13 istituti della provincia, da Correggio a Montecchio, Gualtieri, Scandiano, solo per citarne alcune. Istituti individuati incrociando la popolazione scolastica e i risultati Invalsi. "Si tratta di interventi molto importanti nel segno dell’inclusione soprattutto per quei ragazzi che hanno bisogno di potenziare le loro competenze e venire maggiormente coinvolti nelle loro potenzialità e talenti, per prevenire in tal modo l’insuccesso scolastico e il disinteresse, che sono fattori che alimentano la dispersione scolastica", sottolineano i parlamentari. Le scuole coinvolte potranno ora promuovere attività di co-progettazione e cooperazione con la comunità locale, coinvolgendo i servizi del volontariato e del terzo settore, per migliorare l’inclusione e l’accesso al diritto allo studio. "Un grazie va al ministero dell’Istruzione e alla sottosegretaria Barbara Floridia che si è battuta per la realizzazione di questo progetto".

Ma quali sono gli ambiti su cui è necessario focalizzarsi per intervenire efficacemente? La vicepresidente della Provincia con delega alla Scuola Ilenia Malavasi invita a tenere d’occhio soprattutto il biennio delle superiori, "quando avviene il passaggio dalle medie e subentrano le difficoltà dovute magari all’inserimento in una nuova scuola e talvolta anche alla scelta di un percorso scolastico errato". In questa fascia (grossomodo 14-15 anni) nel Reggiano i non ammessi alla classe successiva sono stati il 16.4 per cento (più ragazzi che ragazze), un dato molto più alto del triennio che si ferma al 9,2 per cento e comunque in miglioramento rispetto al passato.

Per quanto riguarda invece il tasso di abbandono Reggio si attesta su una media del 2,4 per cento, sicuramente più bassa rispetto al resto d’Italia, ma ulteriormente comprimibile se si mettessero a punto misure ad hoc. La ‘dispersione’ si verifica intorno ai 16-17 anni, soprattutto negli istituti professionali e le motivazioni sono riconducibili a insuccesso scolastico, spinta ad andare a lavorare dopo l’obbligo scolastico, disinteresse della famiglia di riferimento, difficoltà di apprendimento della lingua: "In questo senso gli studenti stranieri sono più esposti".