SCUOLA MEDIA BISMANTOVA DI CASTELNOVO MONTI

Il racconto del rapporto del sommo poeta con l’Appennino raccontato dalle numerose testimonianze storiche e letterarie

Salendo dalla strada statale uno dei primi esercizi commerciali che si incontrano è un ristorante dedicato a Dante Alighieri. Proseguendo verso le scuole elementari, si una trova una via intitolata ancora al sommo poeta. Un piccolo segno che dimostra come il territorio locale sia legato alla "corona trecentesca". Verso il 1300, si dice si sia fermato a dormire nell’antico borgo di Castelnovo. Per primo ha dato il nome alla Pietra di Bismantova delineandone l’importanza che oggi possiede. La Pietra è frequentata da tantissimi sportivi e appassionati dell’arrampicata e delle escursioni, che l’hanno scelta come luogo d’incontro per le loro imprese. Ma torniamo alla storia di Dante.

E’ noto come, dopo l’esilio da Firenze, il poeta è costretto a girovagare per le regioni italiane, spostandosi nelle corti delle famiglie più importanti del Nord Italia. In Emilia-Romagna passa per Forlì, Bologna e Ravenna. Partendo dalla Lunigiana attraversa la Toscana, segue il passo del Cerreto e giunge in Appennino, dirigendosi verso Reggio Emilia. E’ attestata, in una lettera di Boccaccio, una sosta presso il monastero di Santa Croce del Corvo a Sarzana, ospitato dal monaco Ilario. La terzina "Vassi in SanLeo e discendesi in Noli, montasi su Bismantova e ‘n Cacume con esso i pie’...". si riferisce al passaggio nelle nostre terre. Bismantova è la montagna del Purgatorio. Metafora della salita che i peccatori devono compiere per raggiungere il Paradiso Terrestre.

Ai tempi di Dante, infatti, l’area circostante all’eremo era erbosa e rigogliosa, molto difficile da scalare. Arrivare alla sommità era arduo. C’erano solo piccoli sentieri molto ripidi. Ma una volta giunti alla cima, la fatica era ripagata. La sommità sembrava un giardino privato, ricco di alberi da frutto e di animali. Essendo pianeggiante, era possibile camminare, riposandosi all’ombra di qualche quercia secolare.

Dante qui, poté finalmente trovare, per un po’, la pace che cercava. La bellezza della natura vista sul pianolo gli diede spunto per descrivere anche il Paradiso Terreste, il luogo dove rincontra la sua amata Beatrice riconoscendo i segni "dell’antica fiamma". Questa bellissima storia è spiegata in dettaglio nel libro della storica locale Clementina Santi - "Viaggio a Bismantova, viaggio alla montagna del Purgatorio" - pubblicato in occasione dell’anniversario Dantesco. Tutta l’avventura di Dante è il viaggio dell’uomo verso la salvezza eterna, ma è anche il viaggio per ritrovare Beatrice. Sapere che questo incontro è avvenuto ‘metaforicamente’ proprio sulla Pietra di Bismantova ci rende orgogliosi e onorati.

Classe II A