SCUOLA MEDIA CARLO LEVI CAMPEGINE

Studiando uno dei grandi protagonisti del Risorgimento italiano si scoprono concetti fondamentali per l’unità del nostro Paese

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Studiando in terza media il Risorgimento italiano ho voluto approfondire un personaggio che mi ha particolarmente interessato: Giuseppe Mazzini.

Lui fu una figura molto rappresentativa del nostro Risorgimento. Ancora adolescente mostrava di voler vivere la vita come una missione, fu un carbonaro attivo, non condivise la clandestinità della Carboneria e fondò la sua Giovane Italia con giuramento pubblico di operare per far nascere l’Italia unita, libera, indipendente e repubblicana. Per rinnovare l’Italia c’era molto da fare: superare i particolarismi locali e regionali, non confidare sull’aiuto dei sovrani o di forze esterne, ma far risorgere il popolo italiano con azioni rivoluzionarie alimentate dalla fedeltà a una chiara idea politica.

Il pensiero di Mazzini fa leva su alcuni principi chiave, tra cui la fede in Dio. Dopo l’epoca della Rivoluzione Francese basata sui diritti, era il momento di creare un’Italia del popolo.

Le insurrezioni mazziniane non ebbero successo, dalla Savoia a Genova, alla Romagna e alle terre dello Stato pontificio, dalla Calabria a Sapri e per ultima Sarzana. Dopo il fallimento del primo moto in Savoia ci fu gravissima crisi fra i mazziniani, che ne giudicarono troppo avventato il metodo. Alcuni abbandonarono Mazzini, tra questi Vincenzo Gioberti.

È la famosa "Tempesta del dubbio" che Mazzini superò dando il suo impegno insurrezionale per dar vita a un’epoca nuova. E per adempiere alla propria missione fondò la Giovane Europa.

Ricercato dalle polizie degli Stati esistenti in Italia si rifugiò in Svizzera e poi in Inghilterra. Mantenne però sempre viva la reale possibilità di un’alternativa popolare democratica in linea con le idee del Risorgimento. Aspra e anche ingiusta fu l’opposizione tra Cavour e Mazzini, destinato a perdere.

Ciò nonostante, i suoi concetti furono fondamentali nell’unità d’Italia. Cavour sfruttò l’integralismo dei mazziniani contro le monarchie come minaccia per indurle a risolvere la questione italiana. Infatti si arrivò all’alleanza militare e politica con Napoleone III, imperatore dei francesi, decisiva per arrivare all’Unità d’Italia.

Fu elaborata una costituente romana definita dagli storici "nobile e gloriosa" per i suoi valori ideali, che sono stati inseriti nella nostra Costituzione Repubblicana: "La più bella del mondo", per dirla con le parole di Roberto Benigni.

L’agitatore Mazzini fu esiliato e rientrò a Pisa sotto falso nome il 7 Febbraio 1872. Da tempo malato, visse nascosto nella casa di Pellegrino Rosselli - antenato dei fratelli Rosselli, assassinati dai fascisti - e qui morì il 10 marzo dello stesso anno.

Andrea Fortelli III A