
La possibile nomina di de Franco non piace alla minoranza catto-dem
Mal di pancia e mugugni. E il solito ormai duello tra cattodem e schleiniani che si ripresenta ad ogni congresso. La possibile nomina a segretario cittadino Pd di Lanfranco de Franco fa storcere il naso a una minoranza dissidente. Dopo la nostra anticipazione di ieri, alcuni rilanciano – senza però metterci la faccia – lo statuto del Pd: la carica è incompatibile con quella di sindaco e assessore. Ma non sarebbe la prima deroga nella storia del partito. Che il ruolo di segretario cittadino debba essere data alla corrente Schlein è un accordo già preso e che rientra nel ‘patto’ di rielezione a segretario provinciale di Massimo Gazza. Ed è proprio col benestare della maggioranza interna anche di corrente avversa alla Schlein che è stata avanzata una candidatura di de Franco. Un modo per riequilibrare la scacchiera e per accontentare tutti.
Un disegno che si concretizzerà solo però quando Cantergiani, attuale segretario cittadino, entrerà nello staff del gabinetto del sindaco. Ma la ‘minoranza silenziosa’ dei cattodem di ferro vorrebbe tentare lo sgambetto, seppur non avendone le forze. Non c’è al momento però un candidato da opporre a de Franco (foto a sinistra). Un tentativo era stato fatto con l’ex assessore Daniele Marchi che però ha rifiutato per motivi di lavoro. E c’è chi propone Paolo Genta (foto a destra). Ma lui stesso si smarca. "Nessuno me l’ha chiesto, ma darei la disponibilità. De Franco illegittimo? Tutto si può derogare e Lanfranco sarebbe una persona degnissima del ruolo. Capisco gli equilibrismi, anche se non li approvo. Le scelte dovrebbero essere fatte per competenze e non per appartenenza".
dan. p.