Sequestro di persona, chiede di patteggiare

Il camionista correggese Massimo Carnevali imputato a Verona. Deve rispondere anche di aver torturato per ore la vittima

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di Alessandra Codeluppi

Ha chiesto di patteggiare Massimo Carnevali, camionista 43enne di Correggio, imputato in un procedimento penale scaturito da una vicenda con molti aspetti, in primis il movente, ancora misteriosi. L’uomo, sottoposto alla custodia cautelare in carcere a Reggio, difeso dall’avvocato Edoardo Salsi, è chiamato a rispondere di un sequestro di persona avvenuto il 26 agosto 2021 a Valeggio sul Mincio (Vr), in concorso con Eneida Tasellari, donna di origine albanese, oltre a Luca Catenari e Andrea Lanfredi. Quel giorno un 47enne, al volante della sua auto, era stato avvicinato, sulla provinciale che unisce Castelnuovo del Garda a Valeggio, da due macchine Bmw e Audi, su cui erano state apposte targhe rubate. Indossando passamontagna, usando lampeggianti e palette simili a quelli della polizia, avrebbero indotto il 47enne a fermarsi: una volta aperta la portiera, la donna gli avrebbe sparato alle gambe. Poi sono accusati di averlo segregato in un casolare ad Acquanegra sul Chiese (Mn) per diverse ore, e infine lasciato quasi nudo e legato con fascette in aperta campagna a Ceresara (Mn).

Secondo gli inquirenti, Tasellari avrebbe ideato e organizzato l’azione, mentre Carnevali - insieme agli altri - avrebbe collaborato nelle attività preparatorie al raid: pedinamenti tramite un Gps installato sull’auto del 47enne e appostamenti. Il correggese avrebbe preso posto sulla Bmw condotta prima da Lanfredi e poi da Catenari, su cui fu caricato a forza il 47enne. Carnevali, Catenari e Tasellari avrebbero poi sottoposto la vittima a un pestaggio durato ore, per farsi dare informazioni su un avvelenamento che la donna albanese sosteneva di aver subito per mano del 47enne.

Il correggese deve anche rispondere, sempre in concorso, di altri reati. Di tortura, "per le condotte protratte per ore sul 47enne, che subì un trattamento inumano e degradante". Delle lesioni arrecate all’uomo sequestrato, che ha avuto conseguenze per 40 giorni. E poi di ricettazione per le targhe rubate, di porto d’arma in luogo pubblico, di detenzione illecita di dispositivi simili a quelli delle forze dell’ordine e della rapina all’uomo di un assegno da 1.500 euro e del cellulare. Il sequestro del 26 agosto era stato preceduto da un altro episodio analogo, avvenuto il 4 luglio a Porzano di Leno (Bs), di cui deve rispondere anche Tasellari, presente sulla scena: ma il 47enne era riuscito a scappare.

Altri imputati - non il correggese - devono anche rispondere di aver tentato di dare fuoco alla casa del 47enne dove lui si era trasferito.