Sesena (Cgil) tifoso: "Questa non è una città per la pallavolo"

Il segretario su Facebook: "Bisogna sognare in grande". E Bassi (Forza Italia) chiede. le dimissioni della Curioni

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Non si placano le polemiche intorno alla rinuncia della Conad di prender parte alla prossima Superlega. Tra i tanti che hanno messo in luce la loro delusione per la mancanza di un impianto adatto a far giocare i giallorossi nell’élite del volley nazionale c’è Cristian Sesena, segretario della Cgil provinciale, che ha affidato ad un post le proprie considerazioni: "Reggio non è una città per la pallavolo. Da appassionato non posso che dolermene: abbiamo prima lasciato morire in una lenta agonia la gloriosa pallavolo femminile ed ora non capitalizziamo la splendida impresa del Volley Tricolore per una questione di centimetri". Il discorso verte poi su un parallelismo col calcio e con la mancanza di strategia a medio termine: "Abbiamo dovuto vendere uno stadio faraonico al Sassuolo, ora mandiamo in Superlega chi non se lo è meritato. Continuo a vedere una dose di provincialismo eccessiva in una fase storica in cui il progresso si misura anche da quanto sei capace di pensare e far sognare in grande, da quanto riesci a impostare il futuro e non solo reagire al presente".

Il consigliere comunale Claudio Bassi (Forza Italia), ha inviato una richiesta di sfiducia per l’Assessore allo Sport, Raffaella Curioni, parlando di "gravità inaudita" nel non aver tenuto conto dei 9 metri di altezza richiesti dalla Superlega nella ristrutturazione del PalaBigi, con "ripercussioni negative sia per il Volley Tricolore che per il prestigio della città". Perplesso anche Mauro Del Bue: "La Conad riprenderà dal campionato di A2 ma inibendosi da sola la possibilità di vincerlo. Almeno fino a quando sorgerà la promessa Casa della pallavolo. Ovvero, tradotto in italiano, un secondo palazzo dello sport esclusivo per il volley". L’ex Deputato e Assessore allo Sport ricorda poi l’ipotesi di maxi restauro del Bigi a spese della Pallacanestro Reggiana, che poi fece legittima marcia indietro, e la decisione del sindaco di investire soldi pubblici: "Adesso si ipotizza la costruzione di un altro palasport ma solo per quest’ultima disciplina. Anziché costruire un nuovo palasport spenderemo soldi per costruirne due. Mi pare quanto meno una soluzione originale. Ma, date le circostanze, inevitabile".

d.r.