"Sfido il politicamente corretto"

Lo scrittore Grasselli sta per pubblicare per Mursia ’Il Maschilista’: "Non accetto restrizioni sui personaggi"

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di Lara Maria Ferrari

Una risma di carta raccolta con un elastico. Pier Francesco Grasselli, 45enne reggiano, non si separa dai suoi fogli neanche per una passeggiata. Dopo l’opera illustrata ’La Ricerca di Sé stessi’ in cinque volumi, lo scrittore ha inserito il pilota automatico: ’Leonardo cuoco’, ’La musa’, ’Don Giovanni all’Inferno’, ’Le nuove avventure di Don Giovanni’, ’Le Chiavi del Sapere’ (e sono già pronti il capitolo due e tre) e ora il nuovo ’Poesie d’amore a una stronza’. "Sto vuotando gli armadi – dice - e per il 2023 ci sono altre sorprese".

Cavalchiamo l’onda, allora. Il Maschilista uscirà a luglio per Mursia. Un’autobiografia?

"È il mio guanto di sfida al politically correct. È ambientato a Reggio (e Scandiano) con una piccola parte a Roma. Un romanzo irriverente che piacerà a chi è stufo della dittatura ipocrita del buonismo. Nel ’Maschilista’ si parla per lo più di sesso e la componente autobiografica è cospicua".

Le Chiavi del Sapere (Macro Edizioni) presenta il suo volto meno noto, quello esoterico.

"Esatto. In queste pagine spiego che cos’è il principio di rispondenza della materia allo spirito. Per i maestri spirituali di ogni tempo, spirito e materia non sono due sostanze differenti, ma ’stati’ differenti della Sostanza di cui ogni cosa è composta, la Sostanza universale".

Lei è un ’anti – Cancel Culture’ convinto. Che danni sta facendo la cultura dell’ostracismo?

"Censura invece di pensare, discutere... o ridere. Sembra di essere tornati al Medioevo, o all’asilo d’infanzia se preferisce. La Cancel Culture cancella senza darsi il tempo di capire, un fenomeno che può prendere piede solo in un clima di profonda ignoranza e superficialità come quello che stiamo vivendo. Io la sfido apertamente, o per essere più precisi me ne infischio".

Poi c’è il politically correct ...

"È conformismo travestito: non si tratta di rispetto, ma di ipocrisia e ottusità. I miei libri si oppongono in modo netto a questo. All’inizio del ’Maschilista’ ho messo questo diclaimer, tanto per mettere le cose in chiaro: ’Attenzione, questo romanzo include contenuti per adulti e passaggi estremamente crudi che alcune persone potrebbero considerare inappropriati, discriminatori, sessisti, omofobi, offensivi e lesivi della dignità di etnie e minoranze. Per quanto mi riguarda sono contrario a ogni discriminazione, ma per storie e personaggi letterari non ammetto restrizioni’".

Perché, lei afferma, ci troviamo in un ’clima di profonda ignoranza e superficialità"?

"È l’epoca dell’ignoranza globale, della superficialità politicamente corretta di chi non sa nulla ma si scandalizza di tutto, stato di cose che fa gioco ai grandi gruppi finanziari che dispongono di un gregge di consumatori passivi, mansueti e superficiali, omologati nel linguaggio e nel pensiero e pronti a essere manipolati e sfruttati. Una delle colpe va senz’altro attribuita all’uso scriteriato della tecnologia, la cultura è stata spazzata via dall’utilizzo ossessivo-compulsivo di Tik Tok, Instagram e degli altri social. Tra una decina d’anni si conteranno sulla punta delle dita le persone che avranno una sia pur vaga idea di chi siano Pasolini, Dostoevskij e Goethe. Purtroppo, in questo modo va perduta una parte consistente della nostra umanità, della nostra profondità, della nostra sensibilità. Per questo, fra l’altro, oggi i giovani sono tutti depressi. Hanno fame di contenuti veri, e nemmeno se ne rendono conto. Ma per conseguire la Vera Cultura, la Vera Conoscenza, occorre rallentare, sedersi, leggere e riflettere, uscire dalla ricerca della gratificazione sociale momentanea".