Sgarbi: "Io il primo a regalargli una bottiglia"

Il critico d’arte amico del Cavaliere: "Conosce la varietà grazie a me. Lancio un appello ai produttori: voglio essere il vostro testimonial"

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"Mi prendo i meriti di aver fatto conoscere il lambrusco a Berlusconi. A questo punto mi candido a esserne testimonial nel mondo...". L’istrionico Vittorio Sgarbi racconta gli aneddoti del legame tra il leader di Forza Italia e il vino emiliano.

Sgarbi, com’è nata questa vostra passione?

"Premesso che non ho mai bevuto se non lambrusco che per me è come l’acqua. Un vino che dalla Calabria alla Svezia è conosciuto forse solo da un 10% di persone. Allora, avendo avuto molte occasioni di andare a pranzo da Berlusconi, da qualche anno ho deciso di portargli qualche bottiglia".

E il Cavaliere ha apprezzato?

"Lui è pressoché astemio. Ha cominciato ad apprezzarlo a tal punto che l’ultima volta che sono stato ad Arcore, a luglio, lui stesso lo offriva a tavola".

Che bottiglie erano?

"Berlusconi ha delle riserve a casa sua. Non ricordo con precisione. Ma direi lambrusco di ogni varietà, da quello reggiano a quelli modenesi di Castelvetro e di Sorbara fino a Vignola. A me ad esempio piace molto il Chiarli, così come i vini parmigiani della cantina Ceci. Ma non è questo il punto...".

... e qual è?

"Io e Silvio siamo amici da anni. Poi non so oggi, viste le vicende politiche. Lui fa le cose che gli piacciono e magari penserà che il lambrusco gli sia sempre piaciuto a priori. Ma se ricorda il suo percorso, si accorgerà che gliel’ho portato io per primo".

E quindi? Non pretenderà mica di diventare ministro per questo...

"No, anziché ministro voglio diventare testimonial del lambrusco nel mondo. Sono vent’anni che ho la passione per questo vino e altrettanti che cerco invano di offrirmi per fare pubblicità, ma niente da fare. Ne parlo sempre coi miei amici quando vengo a Modena e Reggio. Mi sono sempre offerto anche quando sono andato a trovare i diversi produttori. Niente da fare, non capisco perché".

Insomma, ci tiene davvero...

"Certo! Anche perché mi sono reso conto che sono forme di reddito automatico, un po’ come faceva Gerry Scotti col riso... è un mio pallino, ma anche rammarico. Si vede che sono tutti avari i produttori di lambrusco...".

Vuol lanciare un appello?

"Io sono sempre pronto. Anche perché la vicenda di Berlusconi ha fatto capire che al lambrusco manca la pubblicità. Ma di certo il testimonial non può farlo Silvio, ha una certa età. Io sono più giovane e più abituato a fare cose spregiudicate...".

Daniele Petrone