Sgarbi: "Le nuove piazze non piacerebbero agli Estensi"

I progetti per il rifacimento della Gioberti e della Roversi non convincono appieno il critico d’arte. "Forme geometriche che sembrano capricci dell’architetto"

DUBBI Vittorio Sgarbi, 65 anni

DUBBI Vittorio Sgarbi, 65 anni

Reggio Emilia, 2 aprile 2018 - «Una fighettata di design». Vittorio Sgarbi, critico, scrittore e parlamentare con pochi peli sulla lingua, bolla così i progetti di riqualificazione di piazza Gioberti e piazza Roversi, approvati dal consiglio comunale proprio pochi giorni fa. Progetti che in qualche modo riguardano personalmente anche il noto personaggio televisivo, visto che nel progetto di recupero dei luoghi estensi, è coinvolta anche la sua città natale: Ferrara.

Sgarbi, cosa ne pensa dei progetti di piazza Gioberti e piazza Roversi?

«Meno peggio di ciò che pensavo. Diciamo che le condizioni attuali hanno problema di essere percorribili con le automobili e asfaltate. Le nuove soluzioni sono pedonali con ripavimentazione, speriamo non brutta, e non per le automobili. Poi un problema c’è, perché in piazza Gioberti mettere al posto di una aiuola, che comunque rimane una scelta di naturalezza, dell’acqua è leggermente disdicevole, anche perché non si capisce perché un obelisco dovrebbe avere dell’acqua intorno. Come soluzione non la considero ottimale, ma non è neanche uno stravolgimento perché compensa la mancanza di asfalto».

Per quanto riguarda piazza Roversi?

«Quelle forme un po’ proterve e geometriche mi sembrano una forma di capriccio dell’architetto per delimitare lo spazio, una forma triangolare poco significativa, un po’ bizzarra. Comunque, nel complesso, in queste trasformazioni di piazze si è visto di molto peggio».

È giusto inserire nelle piazze del centro storico degli elementi così discontinui con l’architettura della città?

«No, mi sembra una fighettata di design. Però, ripeto, è meno invadente di altre».

Gli Estensi sarebbero contenti di questi progetti?

«No, non credo. Solo la parola ‘riqualificazione’ mi sembra una parolaccia. La spesa non vale il risultato».

Quello di stravolgere i luoghi storici è forse un vizio del nostro Paese?

«Purtroppo cambiare la forma alle cose, alle piazze, è un rischio non raro. Per le piazze in questione sono contento che al posto dell’asfalto sia previsto una pavimentazione in pietra, dando più spazio alla zona pedonale. Dove invece si inseriscono altri materiali si corrono decisamente più rischi».

Molti lamentano la mancanza di verde nelle piazze. Lei cosa ne pensa?

«Credo che la presenza del verde sia molto importante, c’è gente che purtroppo non la pensa così, ma mi sembra una forma di avarizia sbagliata. Si poteva fare senz’altro di più per queste piazze anzi, speriamo che lo facciano. Non mi sembrano a posto, mi sembrano abbastanza imperfette da questo punto di vista».