Shabbar, 10 gennaio ultima data per l’estradizione

Caso Saman, ancora rinviata a Islamabad l’udienza del padre. Ma nell’ordinamento pakistano i termini scadono due mesi dopo l’arresto

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Un altro rinvio. Il quarto da quando Shabbar Abbas, il padre di Saman finito in manette un mese fa in Pakistan. Il tribunale di Islamabad ha fissato per il 10 gennaio l’udienza per decidere sull’estradizione. E sarà l’ultima data disponibile, perché l’ordinamento pakistano prevede che i termini per prendere una decisione scadono due mesi dopo l’arresto. L’uomo è atteso in Italia – che ha chiesto l’estradizione dopo l’emissione del mandato di cattura internazionale, per il 10 febbraio, data nella quale inizierà il processo in dibattimento a Reggio per la morte della figlia 18enne, presumibilmente ammazzata per un ‘delitto d’onore’ a Novellara, nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2021. Shabbar è imputato per omicidio premeditato, sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con la moglie Nazia Shaheen (l’unica ancora latitante), lo zio di Saman, Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti in carcere. Intanto continuano gli esami istologici sul cadavere di Saman ritrovato il 18 novembre scorso, su indicazione di Danish, a settecentro metri dalla casa di famiglia a Novellara, interrata a due metri di profondità in un casolare diroccato. Al momento l’ipotesi più accreditata dopo l’autopsia, ancora in corso, è che Saman sia stata strangolata.