Sì alla diga, ma il progetto dovrà cambiare

Annunciato il finanziamento di 3,5 milioni per effettuare un nuovo studio. Azzerato il progetto Marcello, i tempi saranno lunghi

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In arrivo un finanziamento di 3,5 milioni di euro per lo studio di fattibilità di un invaso ad usi plurimi al servizio di Reggio e Parma. Ma il vecchio progetto Marcello viene cancellato e dopo decenni di studi e polemiche si riparte da capo e i tempi per la realizzazione rischiano di farsi lunghi.

Autorità ed esperti ieri mattina, nell’Aula Magna di UniMoRe, si sono confrontati sulle migliori soluzioni possibili. La valle dell’Enza risulta essere l’unica in Emilia che consenta di realizzare uno sbarramento sufficiente. A distanza di 35 anni dal primo progetto, sospeso nel 1989, la realizzazione di una diga a Vetto torna d’attualità per garantire acqua ed energia pulite ai terreni agricoli e alle famiglie di Reggio e Parma, eliminare pericoli di alluvioni a valle, creare un’oasi faunistica di grande valore ambientale.

Il convegno organizzato dal Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore”, dal titolo “Quale invaso per la Val d’Enza?”, ha visto i relatori confrontarsi sull’analisi dei bisogni del territorio e sulle soluzioni da adottare. L’ingegner Andrea Colombo, dirigente dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, ha presentato gli esiti di un recente studio che ha approfondito gli scenari progettuali in continuità con i lavori del tavolo tecnico che era stato istituito dalla Regione dopo le criticità verificatesi nel 2017.

"L’Autorità di Bacino ha valutato l’attuale deficit idrico, individuato tra i 30 e 40 milioni di mc di acqua annui, sia rispetto agli scenari degli anni passati e soprattutto in vista dei cambiamenti climatici futuri – ha spiegato Colombo –. Sono stati individuati tutti i vari possibili scenari di intervento, dalle azioni che si possono attuare subito per il risparmio, al riutilizzo e razionalizzazione della risorsa idrica, fino a interventi più complessi, come la realizzazione di invasi e il potenziamento delle opere già esistenti, come Cerezzola di recente finanziata, fino ad arrivare alla realizzazione di un invaso, stimato in 27 milioni di mc, valutato sufficiente a garantire il deficit idrico".

"A seguito dello studio di fattibilità integrato dell’invaso, realizzato dall’Autorità Distrettuale del fiume Po, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, su sollecitazione informale della Regione, ha autorizzato la presentazione di una domanda di finanziamento per un progetto di fattibilità tecnico ed economico volto alla realizzazione di un invaso nel bacino del torrente Enza – ha puntualizzato l’avvocato Domenico Turazza, direttore generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale –. A dicembre 2021 il nostro Consorzio ha sottoscritto un protocollo di intesa con il Consorzio della Bonifica Parmense per la collaborazione nella progettazione. Quindi è stata presentata la richiesta di finanziamento di circa 3,5 milioni di euro, a valere sulla Legge di Stabilità 2022. Il progetto preliminare dell’invaso, senza alcuna continuità con i precedenti progetti Grisanti e Marcello, andrà ad individuare le caratteristiche fondamentali (localizzazione, dimensioni, costo, rapporto costibenefici, impatto ambientale, ecc.) di un invaso ad usi plurimi (irriguo, idropotabile, industriale, idroelettrico) al servizio delle provincie di Reggio e di Parma. Questa fase progettuale dovrà chiarire se sussistono le condizioni di sostenibilità economiche e ambientali per la realizzazione dell’opera".

L’urgenza della realizzazione di un invaso è stata sostenuta anche dall’ingegner Stefano Orlandini, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche presso l’Università di Modena e Reggio. Guglielmo Garagnani, vice presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ha sottolineato che "la produzione del Parmigiano Reggiano è possibile solo in questo territorio, tra le province di Reggio, Modena, Parma e Bologna".