"Si era allontanato con un uomo"

"Lo ha visto mia figlia, non so chi fosse il conducente . Poi lui ci ha telefonato . dicendo di stare tranquille"

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"Quando è andato via di casa, verso febbraio o marzo, io non c’ero. Ma qualcuno lo ha caricato con la macchina perchè mia figlia ha proprio visto una persona. Io non so chi fosse quel conducente…".

Allude a un ‘uomo misterioso’ Marta Ghilardini, vedova di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato morto nel pozzo dietro alla sua abitazione di Cerrè Marabino, l’11 maggio scorso e che per la Procura sarebbe stato ucciso.

La donna – indagata per omicidio, sequestro di persona, soppressione di cadavere e truffa ai danni dello Stato, ipotesi di reato tutte in concorso con la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida – è intervenuta ieri nella trasmissione ‘Pomeriggio Cinque’ di Mediaset che l’ha intervistata in collegamento dalla casa di Toano dove sta ottemperando l’obbligo di dimora con firma dopo essere stata scarcerata (in cella è rimasta quattro giorni assieme agli altri due indagati) dal gip per insufficienza di indizi di colpevolezza.

"Beppe non ha mai detto che sarebbe andato dagli amici, l’ho pensato io. Lui però facendosi prestare un telefono, ci ha chiamate dicendoci di stare tranquille che sarebbe ritornato. Poi dopo molti giorni è stato ritrovato nel pozzo, con addosso la tuta con cui era uscito quel giorno", ha continuato Marta incalzata sul ‘giallo’ dalla nota conduttrice tv, Barbara D’Urso.

Inoltre, nello stesso programma è stato sentito anche Claudio, fratello della vittima, conosciuto anche per essere il titolare dell’albergo di Marola.

"Non capisco neppure perché li abbiano scarcerati – ha detto con amarezza e senza celare un’affranta commozione pensando a Giuseppe –. Fuorché loro, nessuno poteva fargli del male. Spero non lo abbiano gettato vivo nel pozzo. Perché lo hanno fatto? Non so, per una roba economica penso…".

Marta, affiancata dall’avvocato difensore Rita Gilioli, ha però rispedito le accuse al mittente: "Nella nostra casa poteva venire chiunque. Nessuno si è mai presentato e non è vero che mio genero Riccardo cacciava le persone che venivano a trovare mio marito Beppe, almeno io non ho mai cacciato nessuno. Non ho mai inviato messaggi di minacce alla sorella e al fratello di mio marito Beppe, impedendogli di avvicinarsi a casa nostra", anche se poi si lascia scappare: "Può darsi che li abbia mandati mio genero, ma io mai".

E ancora: "A dicembre mio marito ha iniziato a stare poco bene, non aveva più sensibilità nelle gambe, non guidava più, lo aveva detto anche che non se la sentiva più di guidare. Preferiva essere tranquillo in casa e veniva fuori con me, lo accompagnavo io, a braccetto con me con il bastone. I vicini di casa lo hanno anche visto e lui gli ha anche parlato. Fino a gennaio l’ho sempre portato fuori con me".

Infine ha concluso: "Sono tranquilla, la coscienza ce l’ho a posto e ce l’ho pulita. Andrò anche al suo funerale", che si terrà domani mattina alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di Toano dove già ieri si è tenuto il rosario (stasera alle 20 altro appuntamento).

In paese sono comparsi i necrologi fatti allestire dalla vedova che non ha voluto tralasciare nessuno: ‘Ad annunciare il funerale sono la moglie Marta, la figlia Silvia, il genero Riccardo, il nipote (di cui omettiamo il nome in quanto minorenne, ndr) oltre al fratello Claudio, le sorelle Floriana, Carla e Luciana’.

dan.p.