Si torna a vedere la torre di San Prospero

La parte superiore è stata liberata dai tendoni. Ovi, presidente del comitato: "Entro ottobre sarà pronta. E il Covid non ci ha fermato".

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Da ieri, piazza San Prospero ha iniziato a vedere uno scorcio della nuova torre della basilica. La parte superiore è infatti stata ’liberata’ da teloni e ponteggi. Dopo più di due anni di raccolte fondi e lavori di restauro, si riconoscono i primi frutti dell’opera del comitato cittadino che ha preso a cuore una delle bellezze del nostro centro storico. Un primo assaggio, in attesa dell’autunno: la fine dei lavori è infatti in dirittura d’arrivo.

"Con le promesse che abbiamo per i prossimi mesi, siamo arrivati a garantire la fine dei lavori per questo autunno - spiega con soddisfazione l’ingegner Stefano Ovi, presidente del comitato -. Questo restauro è un intervento molto importante e complesso, per smontare i ponteggi e apportare le ultime finiture servirà un altro mese, forse un mese e mezzo: per fine settembreinizio ottobre saremo pronti". I lavori di questo restauro hanno seguito un andamento stagionale, perché era necessario applicare i materiali alla pietra arenaria, un’operazione che non può essere svolta quando fa troppo caldo o troppo freddo. In questi anni la torre di San Prospero si è reinventata anche come vero e proprio laboratorio, dove i giovani interessati ad apprendere le tecniche del restauro hanno potuto fare pratica. Tra gli sponsor delle donazioni, ci sono aziende dalle salde radici reggiane come Credem e Max Mara. Nondimeno si è unita ai donatori Confindustria Reggio, oltre alla Diocesi, anch’essa impegnata per recuperare questo simbolo della nostra storia. Senza dimenticare la vera anima di questo restauro, ossia i cittadini in primis, che hanno potuto attivarsi anche grazie a iniziative di coinvolgimento pubblico come ‘Un brindisi alla torre’, a fine settembre 2019, per poter garantire i fondi al restauro del campanile.

Ora, dopo un lungo periodo di impegno civico, passione e dedizione, si inizia a vedere la parte alta della torre spogliata delle impalcature atte al rinnovo. Uno splendore che prende vita e, in tutta la sua magnificenza, non si farà attendere.

Nonostante il lockdown, infatti, la tabella di marcia è puntualissima. "Durante l’emergenza sanitaria da Covid 19 abbiamo avuto una sosta di circa un mese - prosegue Ovi -, ma adesso siamo in pari di nuovo rispetto al programma preventivato. Quando siamo potuti ripartire abbiamo recuperato, oltre al fatto che l’ultimo inverno è stato particolarmente mite, quindi non ha dato problemi al proseguimento dei lavori".

Così, nonostante quest’anno sia stato turbolento e critico, per questa edizione della festa del patrono Reggio guarderà con occhi nuovi alla sua torre della basilica di San Prospero.

Giulia Beneventi