Sicurezza sul lavoro, mancano gli ispettori

La denuncia di Rosamaria Papaleo (Cisl): "L’organico è sottodimensionato almeno del 30%. E ci sono da ispezionare 26.800 aziende"

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A fronte di migliaia di aziende e di infortuni sul lavoro che si verificano ogni anno, a Reggio Emilia e Modena l’organico dell’ispettorato del lavoro "è sottodimensionato almeno del 30%, per effetto di mancate assunzioni, anche sul fronte amministrativo".

A segnalarlo, a pochi giorni dalla morte delle 22enne Luana D’Orazio a Prato, è Rosamaria Papaleo (nella foto), segretaria Cisl Emilia Centrale, ricordando l’importanza degli ispettori del lavoro.

Sono coloro che operano nelle ditte per verificare la regolarità rapporti di lavoro, il rispetto delle norme di salute e sicurezza e dei protocolli anti covid.

I numeri, a livello di organici, sono impietosi: 20 a Reggio e 31 a Modena.

Agli ispettori del lavoro dell’Inps compete, invece, di verificare in prevalenza la regolarità, anche contributiva, nelle ditte e questi sono cinque a Reggio e nove a Modena.

Nella sola provincia di Reggio, elenca poi Papaleo, sono 41.000 le aziende con almeno un addetto, per un complessivo di 242.805 lavoratori; a Modena, sono circa 58.000 le aziende con almeno un addetto. Passando agli infortuni, a Reggio Emilia si sono registrati sette infortuni mortali su lavoro nel 2020 e cinque nel 2019, nel modenese sette nel 2020 e otto nel 2019.

"Con l’avvio dell’Ispettorato nazionale del lavoro- afferma Papaleo- il ruolo degli ispettori territoriali di Inps e Inail é ad esaurimento quindi non verranno rimpinguati dai rispettivi enti, ai sensi del decreto attuativo del Jobs Act. Infatti, i futuri ispettori faranno parte del futuro nuovo ruolo unico ispettivo assieme ai colleghi dell’Ispettorato dal lavoro dove, però, sono da aumentare le assunzioni come indicato dal ministro Orlando".

I tecnici del Servizio prevenzione infortuni sul lavoro (Spal) delle Asl sono solo 36 (su 95 dipendenti) a Reggio Emilia e 40 a Modena (su 95 dipendenti). A loro il compito di ispezionare 26.800 aziende con unita’ locali su Reggio e oltre 36.000 a Modena.

"Nel 2020- spiega Domenico Chiatto- i controlli dell’Asl sono stati fortemente indirizzati a vigilare sui focolai di Covid nelle fabbriche, ma gli ispettori Asl erano i medesimi - Questo - richiama all’attenzione sui diversi altri aspetti della sicurezza che, nonostante lo sforzo encomiabile degli ispettori, rischiano di essere trascurati. Da qui il nostro appello a valorizzare e potenziare questi ruoli alle Aziende sanitarie".