Silk-Faw, i sindacati: "Si tutelino i lavoratori"

Sul caso degli stipendi non pagati ai dipendenti, insorgono Cisl e opposizioni. Papaleo: "Chiediamo un incontro urgente". Sinistra Italiana: "Siamo basiti"

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"Chiediamo ancora una volta alle istituzioni reggiane, con cui abbiamo sottoscritto il patto per il lavoro, la convocazione urgente del primo incontro". Insorgono i sindacati sul caso Silk-Faw, la joint venture delle supercar elettriche di lusso sportive che avrebbe dovuto insediarsi a Gavassa con un maxi stabilimento e ingenti investimenti, senza però dare mai seguito alle promesse dopo oltre un anno dall’annuncio in pompa magna.

Dopo le rivelazioni del Carlino sulla richiesta di messa in mora da parte di 17 dipendenti ai quali non sono state pagate due mensilità di stipendio, interviene a gamba tesa la segretaria della Cisl Emilia Centrale, Rosamaria Papaleo. "Riteniamo insufficienti le continue rassicurazioni che rimandano a domani. L’investimento annunciato dopo la prima ondata pandemica rappresentava per il territorio un importante segnale di ripresa. Dopo l’entusiasmo iniziale, le ombre su questo investimento sono diventate sempre più dense sino alle ultime novità, con un’indagine della Guardia di Finanza su mandato della Procura, per il ricorso ai legali da parte di alcuni dipendenti (quei pochi rimasti) per il pagamento di 4 mensilità arretrate e di una data del rogito ancora una volta slittata al 5 settembre... ma di quale anno?". E infine chiosa: "Alla luce di questo scenario molto preoccupante chiediamo ancora una volta alle istituzioni reggiane, con cui abbiamo sottoscritto il patto per il lavoro, la convocazione urgente del primo incontro. Sottolineiamo, infatti, come questo tavolo al momento si componga di un solo documento sottoscritto tra le parti e al quale, ad oggi, non è seguito alcun atto".

Tra le reazioni anche quella di Sinistra Italiana. "A fine luglio avevamo denunciato, grazie alla segnalazione di alcuni dipendenti Silk-Faw, la fragilità dei contratti di lavoro a scadenza e la precarietà delle prospettive future mentre molti top manager fuggivano dal Cda della joint venture. Rimaniamo basiti da come questa vicenda sia stata raccontata e gestita dai nostri amministratori", chiosa la federazione reggiana di Si. La quale infine torna sui dubbi e le ombre dei mesi scorsi. "Abbiamo da subito pubblicamente chiesto chiarimenti avanzando la richiesta di condivisione del piano finanziario e quello industriale. Insieme ad altre forze politiche e associative abbiamo reso pubblico l’intreccio di finanziamenti e prestiti con l’americana Ideanomics ma soprattutto, tramite eventi pubblici, abbiamo raccontato l’esperienza tedesca di una simile joint venture capitanata da Faw, efallita miseramente senza creare alcuna ricchezza per il territorio. Ma nuovamente ci siamo trovati davanti a parole trionfalistiche da parte della giunta reggiana".