Silk-Faw, libri in tribunale Chiesto lo ’stato di crisi’ per ottenere il concordato

Il giudice ora dovrà esprimersi per accogliere o meno l’istanza depositata. Una mossa della società anche per bloccare le ingiunzioni dei lavoratori.

di Daniele Petrone

Silk-Faw porta i libri in tribunale. La joint venture sino-americana che ha depositato nei giorni scorsi – tramite la legale Mariacristina Breida – la richiesta di messa in stato di crisi, al fine di presentare poi un concordato. Al momento il giudice fallimentare non si è ancora espresso sull’accoglimento o meno. È l’ennesimo passo verso il game over del progetto del mega polo industriale delle hypercar elettriche di lusso sportive annunciato oltre un anno e mezzo fa a Gavassa. Promesse mai mantenute, a partire dall’acquisizione del terreno. E per finire ai 5mila lavoratori che avrebbero dovuto assumere. In totale sono stati una sessantina i dipendenti che però si sono trovati presto in braghe di tela, senza stipendi per mesi. Tanti di loro si sono licenziati per trovare (per chi ha avuto fortuna) un altro posto, mentre altri hanno ottenuto gli ammortizzatori sociali grazie ai sindacati. Una quindicina invece – gli stessi che, come raccontò il Carlino, avevano sottoscritto le lettere di messa in mora – coloro che hanno fatto i decreti di ingiunzioni (così come pure i fornitori non pagati). La mossa dell’istanza di stato di crisi rischia di danneggiare proprio i lavoratori che reclamano gli arretrati. L’azienda aveva accettato – con un accordo stragiudiziale – di spalmare le somme in dieci tranches; al momento solo due sono state pagate e rispettate, mentre i termini della terza rata sono già scaduti. Ma qualora dovesse essere dichiarato lo stato di crisi, di conseguenza scatterebbe un ‘blocco’ di 180 giorni per la ricezione di ulteriori ingiunzioni. E i lavoratori avrebbero pure le mani legate per presentare un’istanza fallimentare. "Tecnicamente potremmo ancora presentarla in realtà – spiega l’avvocato Francesco Miraglia che assiste quattro posizioni – Ma ai miei clienti non conviene portare l’azienda al fallimento, perché l’obiettivo è avere le spettanze arretrate. Nulla vieta loro di continuare a pagare secondo gli accordi. Se non lo faranno? Ne terremo conto nel caso venisse aperto un concordato...". Si tratta dell’ennesimo passo verso il game over da parte di Silk-Faw che nel corso dell’ultima settimana si è visto revocare i fondi pubblici dalla Regione e cancellare l’accordo per la variante urbanistica dal Comune. Infine, notizia di ieri come riportato dal nostro giornale, l’inchiesta per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato per aver chiesto accesso ai fondi del Pnrr. Intanto, il consigliere comunale di Forza Italia, Claudio Bassi ha depositato un’interpellanza per chiedere conto dell’operazione, specie in merito alla promessa del casello autostradale dedicato".