"Silk Faw: ora è il caso di chiarire" L’attacco di Lega e Marco Eboli

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Il giorno dopo la ’tirata d’orecchi’ dell’assessore regionale Vincenzo Colla a Silk Faw, non si è fatto attendere l’intervento dei consiglieri regionali Lega, Maura Catellani e Gabriele Delmonte. "Grazie anche a noi – dicono – l’assessorato regionale si sta svegliando: se ci allarmiamo e chiediamo conto noi di questo progetto, siamo disfattisti, prevenuti e poco collaborativi. Se si allarmano loro sono premurosi e attenti a dove hanno destinato le risorse". Facendo un passo indietro a venerdì: l’assessore Colla ha confermato la convocazione urgente dei vertici di Silk Faw, società sino-americana, che si sarebbe dovuta stabilire a Gavassa ormai un anno fa, per produrre auto elettriche di lusso. La Regione ha sostenuto l’operazione Silk-Faw destinando una cifra di 4 milioni e mezzo di euro, non ancora erogati. Ad oggi la joint venture non ha neppure perfezionato il rogito per il terreno. "I nodi stanno venendo al pettine – rincarano i consiglieri Lega –. Sulla vicenda abbiamo più volte chiesto chiarimenti alla Regione attraverso quattro accessi agli atti e due interrogazioni. Ora la preoccupazione di Colla impone un chiarimento definitivo".

Nel merito della quesione entra anche Marco Eboli, oordinatore di Fratelli d’Italia al Comune di Reggio, che interpreta tale convocazione come "il primo atto concreto, dopo i proclami del sindaco Vecchi". Anzi, è parere di Eboli che un intervento così netto sarebbe dovuto arrivare proprio dal primo cittadino reggiano (in foto insieme a una delle auto di lusso), "il quale – aggiunge – ha già fatto approvare da mesi, al Consiglio comunale, la variante per consentire l’insediamento produttivo e fino ai giorni scorsi parlava, anche in merito alla mancata stipula del rogito del terreno, di ritardi dovuti alle contingenze belliche ed economiche internazionali". "Sarebbe ora il caso di sapere se la variante urbanistica fu approvata solo sulla base delle rassicurazioni di Romano Prodi, sponsor politico dell’operazione – affonda – o quali documenti reali abbia il Comune. Di certo, il Consiglio comunale non ha mai avuto la possibilità di discutere e votare il Piano Industriale Silk-Faw: già questo è gravissimo".