Silk-Faw rilancia ancora Il piano di risanamento tra nuovi prototipi d’auto e i dollari degli sceicchi

I dettagli dei documenti depositati in tribunale dalla joint venture sino-americana "Presenteremo le vetture al Motor Show di Doha e ripianeremo tutti i debiti" .

Silk-Faw rilancia ancora  Il piano di risanamento  tra nuovi prototipi d’auto  e i dollari degli sceicchi
Silk-Faw rilancia ancora Il piano di risanamento tra nuovi prototipi d’auto e i dollari degli sceicchi

di Daniele Petrone

Nuovi prototipi di sfavillanti supercar elettriche di lusso presentare al Doha Motor Show di ottobre, nello sfarzoso salone dell’auto del Qatar. Ma anche finanziamenti milionari degli sceicchi degli Emirati Arabi. Altro che game over, Silk-Faw non si arrende. Anzi, rilancia. È tutto nero su bianco nel piano di risanamento presentato in tribunale dalla joint venture sino-americana nell’ambito della cosiddetta ‘composizione negoziale della crisi’, una nuova procedura prevista dal diritto societario. Un progetto che – stando alla documentazione allegata – ha avuto l’ok dal giudice Niccolò Stanzani Maserati, ritenendolo realizzabile. Quantomeno a parole (con le quali finora l’azienda è stata fortissima). Ma ora servono i fatti e ci sono 120 giorni di tempo per concretizzare quanto promesso nelle 19 pagine del piano industriale. Altrimenti, sarà il definitivo ko dopo le porte in faccia sbattute dalle istituzioni (la Regione che ritira i finanziamenti, il Comune che stralcia gli accordi urbanistici) per tutto ciò che non è stato mantenuto – a partire dal mega polo produttivo a Gavassa per il quale non si è mai andati neppure a rogito per il terreno – e l’immancabile danno d’immagine. Ma nonostante la poca credibilità dell’opinione pubblica, Silk-Faw si gioca le ultime carte e spiega come vuole ripartire. Il clou è a pagina 4: "Il principale obiettivo della società nei prossimi sei mesi – si legge – è di produrre i tre prototipi da presentare al salone internazionale dell’auto di Ginevra che si terrà a Doha, in Qatar, dal 5 al 14 ottobre. Il piano industriale prevede il completamento dello sviluppo e della produzione, in condizioni di operatività business as usual, nel settembre 2023. Per un esborso di circa 3,5 milioni mensili tra marzo e settembre per un totale di 25 milioni. (...) Già il fatto che siamo stati invitati a partecipare a Doha comprova l’elevato apprezzamento che le nostre vetture hanno".

Un altro capitolo interessante è quello che a pagina 12 illustra le risorse finanziarie da destinare al risanamento del buco di bilancio che ammonta a circa 26 milioni di euro, con debiti in particolare verso i fornitori. La voce più significativa è quella relativa ai "finanziamenti di soggetti terzi". La società "è in attesa dell’erogazione di un ammontare complessivo di 30 milioni di dollari". Da chi? "Giga Carbon Neutrality, società leader mondiale nella fornitura di sistemi vehicle-to-everything, per 25 milioni di dollari, con contratto stipulato il 10 ottobre 2022". Poi spunta lo sceicco: "Per 5 milioni di dollari dal gruppo Abdulla Al Masaood & Sons (nella foto), con contratto stipulato il 15 novembre 2022". Si tratta di una multi-industry attiva in diversi settori: gioielli, yacht, trasporti cargo via mare, automotive e persino proprietaria di showroom di Harley-Davidson.

E poi c’è la promessa di Jonathan Krane, presidente della joint venture (tra l’altro nella composizione societaria spunta anche un nome nuovo tra i consiglieri, tale Jonathan Koplovitz, sul quale ci sono poche informazioni sul web) a metterci i soldi qualora gli sceicchi non finanziassero: "Con una comfort letter del 14 febbraio 2023, mi impegno a fornire alla società il supporto finanziario di cui necessita per far fronte alle proprie obbligazioni nel caso in cui gli investitori non provvedano per qualsiasi ragione ad erogare i rispettivi finanziamenti. Infine Silk-Faw, in aggiunta alle risorse, sostiene di aver stipulato "tre contratti di financial brokerage da 10 milioni" e di vantare un credito Iva da due milioni di euro.