Silvia Angoli morta in moto a Reggio Emilia, lavorava in città da 2 anni. "Era speciale"

La trentenne motociclista non ha avuto scampo, l’impatto è stato violentissimo, al punto che il tronco dell’albero si è in parte spezzato

La pianta spezzata dopo l’impatto, dove ha perso la vita la commercialista Silvia Angoli

La pianta spezzata dopo l’impatto, dove ha perso la vita la commercialista Silvia Angoli

Reggio Emilia, 9 agosto 2020 - Un dramma ha sconvolto venerdì notte la zona di Baragalla. Le sirene spiegate delle ambulanze hanno squarciato il silenzio nella placida periferia sud cittadina, che poco dopo nel silenzio è ripiombata. Perché una volta arrivati sul posto i primi soccorritori altro non hanno potuto fare che constatare il decesso di una motocilista di appena 30 anni, una giovane centaura che in sella a una Bmw che ha centrato in pieno un albero ai bordi della strada. La vittima del tremendo schianto è Silvia Angoli, originaria di Vigevano, in provincia di Pavia, ma da almeno due anni domiciliata in città, dove lavorava. 

Forse nessuno potrà sapere esattamente come sono andate le cose, che cosa ha provocato l’uscita di strada della moto; a ricostruire la dinamica dell’incidente ci stanno provando gli agenti della Polizia Municipale, che assieme ai sanitari del 118 sono intervenuti subito nel punto in cui è avvenuto il sinistro, lungo via Martiri della Bettola all’altezza di via Corrado Alvaro. Le prime impressioni lascerebbero propendere per il fatto che la giovane motociclista abbia fatto tutta da sola, e che forse all’origine della drammatica uscita dalla carreggiata possa esserci stata soltanto una fatale distrazione. Ma si tratta al momento soltanto di ipotesi. Quel che è certo è che l’impatto è stato violentissimo, al punto che il tronco dell’albero con il quale Silvia ha impattato si è in parte spezzato. L’incidente è avvenuto intorno all’1.15 di venerdì notte. Silvia stava percorrendo la via in entrata verso la città, quando è uscita di strada ed è finita contro l’albero, morendo sul colpo. 

La giovane donna viveva da un paio di anni in viale Umberto I, mentre lavorava in uno studio professionale nella zona del tribunale. Attualmente si stava preparando a sostenere l’esame da commercialista. Aveva lasciato Vigevano dopo un problema nel precedente luogo di lavoro e si era avvicinata al fratello, che vive a Cadelbosco Sopra. Nella città in provincia di Pavia aveva comunque mantenuto molte amicizie e diversi contatti. 

«Era una ragazza speciale - la ricordano due delle amiche con le quali era più legata - all’inizio introversa, ma una volta conosciuta una donna forte con un credo speciale nell’amicizia, con un carattere deciso, che nonostante tutte le avversità ha sempre saputo alzare la testa ed andare avanti. Era una ragazza sognatrice e romantica». Ieri i genitori della sfortunata 30enne sono giunti in città per il triste rito del riconoscimento della salma, che si trova nell’obitorio di Coviolo.  I funerali sono previsti mercoledì mattina alle 10.30 alla chiesa del Sacro Cuore di Vigevano.