Sindacalista licenziato con la 104. La Cassazione boccia Italcuscinetti

La Corte di Cassazione conferma il licenziamento ingiusto del rappresentante sindacale Mirco Gilioli da parte di Italcuscinetti, ma la Filcams Cgil esprime soddisfazione per la sentenza che ha reintegrato il lavoratore dopo 5 anni di battaglia legale.

Sindacalista licenziato con la 104. La Cassazione boccia Italcuscinetti

Mirco Gilioni assieme al segretario nazionale Maurizio Landini

L’Italcuscinetti di Rubiera perde anche in Cassazione sul caso del licenziamento del lavoratore Mirco Gilioli, rappresentante sindacale aziendale della Filcams Cgil. Lo fa sapere in una nota la Filcams Cgil commentando con "enorme soddisfazione" l’esito della sentenza pubblicata l’8 agosto dalla Suprema Corte di Cassazione. Nel marzo 2019, ritenendo che Gilioli avesse fruito in modo non adeguato dei permessi della legge 104 per assistere un familiare gravemente ammalato, l’azienda aveva licenziato il lavoratore. Era stato poi reintegrato dopo la sentenza arrivata un anno e mezzo dopo. Vicenda che si era riaperta inaspettatamente nel 2021 con la notifica, da parte di Italicuscinetti, del ricorso in Cassazione. La Filcams Cgil ha messo in campo da subito tutte le azioni per ottenere un dialogo con l’azienda per il ritiro del provvedimento di licenziamento.

"Con questa sentenza della Corte di Cassazione – dice Gilioli – finalmente si chiude un tormento durato 5 anni che ha messo a dura prova tutta la mia famiglia e che ha fatto trionfare la verità. Voglio ringraziarla perché da subito ha fatto fronte comune; così come ringrazio la Cgil tutta e in particolare i funzionari della Filcams Cgil che si sono prodigati con tutte le forze disponibili per tutelarmi contro un licenziamento pretestuoso e ingiusto". Esprime gratitudine ai colleghi ai "tanti amici che mi sono stati vicini e supportato con parole e gesti di conforto. Se non si ha niente da nascondere, si deve lottare per i propri diritti, soprattutto se vanno a ledere persone fragili che necessitano di aiuto". Per Irene Greco della Filcams "a noi è sembrato un accanimento ingiustificato e un modo per affermare che chi lavora non può permettersi di esercitare i propri diritti, di lavoratore e cittadino, tutelati dalla legge". Alessandro Gabbi, segretario generale Filcams, ringrazia Gilioli che ha "sopportato una pressione di incertezza per 5 anni riuscendo a chiudere un capitolo d’ingiustizia dell’azienda".

Matteo Barca