Soddisfatti Pisanello e Ranieri "Giusto fare un altro processo"

"Per una volta la Cassazione è stata Corte di giustizia". A dirlo è l’avvocato Carmen Pisanello, che assiste due tra i sette imputati del processo ‘Aemilia’ per i quali i giudici hanno disposto il rinvio in Appello per un nuovo processo. Uno è Lauro Alleluia, di San Polo, condannato in secondo grado a 8 anni per concorso con Michele Bolognino (20 anni e 10 mesi) nell’estorsione verso i suoi operai. L’altro, imputato di 416 bis come custode delle armi di Bolognino, è Graziano Schirone, di Montecchio: l’unico accusato di ‘ndrangheta per cui è stato disposto un nuovo processo per il capo 1, cioè associazione mafiosa. "Alleluia non ha mai fatto estorsioni, anche lui era una vittima – sostiene Pisanello –. Schirone non ha mai partecipato all’associazione mafiosa, era un aiutante del solo Bolognino, con una posizione ancillare. La Corte non ha annullato per meri cavilli e lo dimostrerò". Altri due sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Migale Ranieri. Uno è Luigi Salvati, di Montecchio, condannato in Appello 3 anni e 4 mesi per trasferimento fraudolento di valori come prestanome di Palmo Vertinelli: ripassa dal secondo grado per l’unica imputazione formulata. L’altro è Giuseppe Aloi, di Cavriago, condannato a 5 anni e mezzo, che sarà di nuovo processato per un’accusa di impiego di denaro di provenienza illecita. "Esprimo soddisfazione – dichiara Ranieri –. Ora confido nel nuovo processo". Il legale seguiva altri cinque imputati, con pena confermata: Antonio Floro Vito di Reggio (10 anni e 8 mesi), Gianni Floro Vito di Cadelbosco (13 anni e 1 mese), Eugenio Sergio di Cadelbosco (13 anni e 8 mesi), Salvatore Sestito di Bibbiano (8 anni) e Francesco Belfiore di Reggio (4 anni). "Per loro credo che la Corte avrebbe potuto disporre un annullo almeno parziale".

al.cod.