Sos dal cuore della città "Siamo ostaggio degli ubriachi Chiediamo aiuto al questore"

I residenti nella zona dei teatri: "Dalle 24 alle 4 urla, schiamazzi, musica a tutto volume e lancio di bottiglie: non viene tutelato il riposo, alcuni pensano di cambiar casa".

Sos dal cuore della città  "Siamo ostaggio degli ubriachi  Chiediamo aiuto al questore"

Sos dal cuore della città "Siamo ostaggio degli ubriachi Chiediamo aiuto al questore"

"Nella nostra città è da poco arrivato il nuovo questore, ci rivolgiamo anche a lui augurandoci che, di concerto con le altre autorità, possa intervenire con azioni mirate".

L’appello viene da via Secchi. Una richiesta urgente di aiuto da parte di alcune famiglie che – al pari dei residenti nelle vie che si affacciano sui due teatri – di notte sono prigioniere in casa, ostaggio dei gruppi che di notte si radunano in piazza della Vittoria, in via Spallanzani, sotto l’Isolato San Rocco per ascoltare musica a tutto volume, ballare, ubriacarsi, far baruffa.

In una lettera al Carlino, i cittadini raccontano la situazione: "Notte, piazza della Vittoria, centro storico, Reggio Emilia.

ore 24. Ubriachi, urla, schiamazzi, musica a tutto volume, lancio di bottiglie.

ore 2. Ubriachi, urla, schiamazzi, musica a tutto volume, lancio di bottiglie.

ore 4. Ubriachi, urla, schiamazzi, musica a tutto volume, lancio di bottiglie.

E di giorno? Spaccio e abuso di droga sui gradini del Teatro Valli e al Parco del Popolo, da anni, sotto gli occhi di tutti".

Anche comporre i numeri di emergenza, molto volte, non serve.

"Chiamare le forze dell’ordine alle due di notte per ‘sedare’ un gruppo di ubriachi diventa, a volte, inutile", scrivono i residenti.

"Quando gli agenti se ne vanno, ricominciano. Forse l’impiego di ronde a piedi, in particolare nel fine settimana, potrebbe dissuadere".

E ancora: "Sullo spaccio e l’uso di droghe sembra incredibile che in tutti questi anni non si sia potuto fare nulla! Non si potrebbe prevenire? E fare in modo che, di giorno e di notte, piazza della Vittoria, il Parco del Popolo e piazza Martiri del 7 luglio possano essere un luogo sicuro in cui transitare e passeggiare e un luogo in cui poter continuare ad abitare?".

"Per noi residenti – si legge nlla missiva – la condizione attuale sta diventando esasperante e alcuni stanno seriamente pensando di lasciare le loro case perché la situazione è invivibile e non vengono di certo tutelati il riposo e, di conseguenza, la salute delle persone. Inoltre, ora abbiamo paura a passare di lì per rientrare a casa e si rischia sempre di prendere una bottigliata in testa. Al Parco del Popolo è rischioso anche solo avvicinarsi. Qualche sera fa – denunciano i residenti – abbiamo ricevuto minacce da un gruppo di ragazzi ubriachi".

Il commento, inevitabile, è al modello di città che vogliamo esportare e che fa a pugni col degrado che si vive ogni notte:

"Ora viene spontaneo chiedersi: siamo ancora la ‘città delle persone’, siamo davvero la ‘città della creatività’?

Abbiamo esportato modelli educativi e di welfare, davvero non riusciamo a pensare ad un modo per rendere più vivibile e sicuro uno dei luoghi più belli del nostro centro storico? Magari un’idea innovativa, un percorso inconsueto che possa far convivere l’integrazione, la socialità, l’attenzione e le opportunità per i giovani, abbiamo una sede Unimore a pochi passi, il rispetto per le regole di convivenza".