ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Spaccata in lavanderia: "Settima volta dal 25 aprile. Avanti così e chiudo tutto"

La titolare disperata: "Danni ingenti e ho paura di un’aggressione". Il giovane, con diversi precedenti, è stato arrestato sul posto dalla polizia

La titolare disperata: "Danni ingenti e ho paura di un’aggressione". Il giovane, con diversi precedenti, è stato arrestato sul posto dalla polizia.

La titolare disperata: "Danni ingenti e ho paura di un’aggressione". Il giovane, con diversi precedenti, è stato arrestato sul posto dalla polizia.

Reggio Emilia, 7 giugno 2025 – "Dal 25 aprile a stanotte (ieri, ndr) ho subito sette furti nella mia attività. Ho avuto danni ingenti e ho dovuto tenerla chiusa, perdendo anche clienti. Se andrà avanti così, chiuderò veramente".

È ll sfogo della titolare della lavanderia a gettoni ’Speedy wash’ in via Wybicki, alla Rosta nuova.

Qui nella notte di ieri, poco prima delle 4, è entrato in azione un giovane, poi trovato dentro il negozio e arrestato in flagranza dalla polizia: si tratta del 23enne di origine albanese Vincenco Dubali, residente nel quartiere, con precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti, accusato di tentato furto aggravato.

Nel marzo 2024 era stato arrestato per le spaccate al centro estetico ’Invidia’ di via Passo Buole e all’Art caffè di via Martiri di Cervarolo A dare l’allarme è stato un residente che udiva forti rumori. Piombati sul posto, gli agenti hanno notato che la porta era aperta e danneggiata e che dentro c’era un uomo intento a scassinare una macchinetta automatica a gettoni. Il 23enne ha tentato di nascondersi nel negozio, ma è stato fermato e trovato in possesso di un arnese metallico. La videosorveglianza interna ha ripreso il giovane a volto coperto mentre entrava nella lavanderia alle 3.54 di ieri, per poi tentare di aprire la cassa appesa a muro che serve a pagare i lavaggi; non riuscendoci ha forzato una porta interna accedendo a una stanza dove c’è la parte retrostante in metallo, che ha rotto prendendola a calci. Non ha portato via denaro perché la cassa era stata lasciata vuota.

"Il 25 aprile mi sono ritrovata il pattume sparpagliato e una lavatrice in allarme che tuttora non funziona. Per accedere alla parte retrostante, sono saliti sopra a piedi e hanno scavalcato il muro di cartongesso che divide le stanze. Hanno lasciato i segni delle pedate, così ho dovuto ridipingere. E rotto le telecamere, che ho dovuto far riparare", riferisce la titolare.

"Durante questi raid, avvenuti anche in pieno giorno, hanno danneggiato il distributore automatico di detersivi. E, salendovi sopra, anche la scheda di una lavatrice del valore di mille euro. Ho chiuso l’attività dal 9 maggio perché le lavatrici e le asciugatrici, usate come scalini, non andavano più. Quando ho riaperto, il 24 maggio, i ladri sono subito ritornati. Ho di nuovo chiuso e ho riaperto giovedì, poi l’ultima visita...".

Il bilancio è pesante: "I danni ammontano sui 10mila euro, solo in parte coperti dall’assicurazione. Ho sempre chiamato la polizia e i carabinieri, che voglio ringraziare. Ma io non mi sento sicura: ho paura che un malvivente possa entrare e aggredire me o un cliente". Il giovane è comparso ieri in tribunale per la direttissima. Ha detto che ha aperto una partita Iva per fare l’artigiano, che ha problemi di tossicodipendenza e che vuole riprendere un percorso al Sert; si è detto disponibile a risarcire per qualche può i danni. Il pm ha chiesto ’obbligo di dimora a Reggio, di firma quotidiano e di permanenza notturna a casa. Il difensore Giuseppe Caldarola ha domandato una misura meno afflittiva. Il giudice Iusto ha convalidato l’arresto e accolto le richieste del pm.