Spacciavano tra compagni di scuola A processo due studentesse

Entrambe minorenni, avrebbero venduto hashish e marjuana tra i banchi e, per ragazzi di altri istituti, nel parco

Le ordinazioni le ricevevano attraverso whatsapp. Dopo di che, dalle finestre del bagno o nei corridoi, con mosse fulminee avveniva lo scambio. Circolava hashish e marjiuana in una scuola di Sassuolo. La responsabile delle ‘vendite’ era una ragazzina di 15 anni – oggi 17enne – che spesso si avvaleva della complicità della coetanea e compagna di classe per consegnare ‘le ordinazioni’. Un giro importante di droga che ha coinvolto decine di studenti minorenni, stroncato dai carabinieri di Sassuolo.

Ora alle due giovanissime amiche la procura dei minori ha notificato la fine delle indagini: per loro si avvicina il processo. Si tratta di una 17enne modenese e dell’amica residente nel reggiano. I fatti risalgono all’anno scolastico 20212022 ed entrambe sono accusate in concorso tra loro di aver ceduto hashish e marijuana a diversi minorenni all’interno della scuola. Una volta terminato ‘il lavoro’ nelle classi dell’istituto si spostavano anche nel vicino parco, per gli studenti di altre scuole della zona.

Dalle indagini è emerso come il braccio destro della principale pusher avesse fatto da ‘intermediario’ per l’acquisto di hashish, per 20 euro, prelevando la droga dall’amica per consegnarla a un minorenne e compagno di scuola. Da qui il giro aveva assunto dimensioni importanti. La minore aveva un po’ il ruolo del ‘galoppino’: la giovanissima spacciatrice la incaricava direttamente delle consegne e ad aprile del 2021 – è emerso dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti - aveva consegnato per conto dell’amica ulteriori dosi di "hashish" a un ragazzino, facendo passare la sostanza dalla finestra del bagno della scuola.

A seguito delle analisi sui cellulari delle due i militari hanno scoperto come fosse proprio la ‘capa’ a ricevere in almeno 12 occasioni le ordinazioni su whatsapp, per poi ‘spedire’ l’amica a consegnare la droga. Per ogni dose la ‘leader’ chiedeva tra i cinque e i dieci euro. La situazione sarebbe venuta a galla grazie alla segnalazione del personale docente dell’istituto. Le ragazzine sono in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.