Sprint finale per il comandante della Polizia

Tre candidati esaminati dal presidente dell’Unione. Ma non mancano le critiche e le polemiche

Migration

Si va verso il cambio alla guida del corpo di polizia locale della Bassa Reggiana, che interessa gli otto Comuni del distretto guastallese. A fine luglio l’attuale comandante, Carlo Alberto Romandini, andrà in pensione. L’Unione ha emesso un bando per trovare un sostituto. In cinque hanno risposto all’invito, con la commissione che ha selezionato tre candidati, che proprio ieri dovevano avere un colloquio con il presidente dell’Unione, per la scelta finale. Il contratto sarà a tempo determinato, di tre anni.

Le soluzioni sull’affidamento del comando di polizia locale non sono state sempre condivise da tutti i sindaci dell’Unione, soprattutto sul ricorso a un incarico esterno, nonostante la presenza in organico di dipendenti con la qualifica per assumere quel ruolo. A tal proposito consiglieri di opposizione dell’Unione Bassa Reggiana hanno presentato nei mesi scorsi un esposto alla Corte dei Conti, per far verificare eventuali esborsi maggiori di denaro pubblico dalle scelte adottate dagli amministratori pubblici rispetto ad alternative che avrebbero potuto contenere i costi.

Intanto, l’assessore comunale di Brescello, Gabriele Gemma, ringrazia Davide Grazioli, a lungo responsabile dell’ambito ovest della polizia locale e ora al comando della polizia della Val d’Enza: "Lo ringrazio per il lavoro svolto e per gli importanti risultati ottenuti, ricordando pure l’attivazione del nucleo per il benessere animale". E aggiunge: "Il nuovo ruolo di comando in Val d’Enza sarà per lui l’occasione per migliorare il funzionamento di quel corpo di polizia locale, dimostrando finalmente le proprie capacità e le competenze acquisite in tanti anni di servizio. Prendo atto pure della lungimiranza degli amministratori della Val d’Enza nell’aver valutato e scelto, per il ruolo di comandate, una figura con così alto profilo".

Parole da cui emerge la sensazione di aver perso l’occasione di trattenere nella Bassa un dirigente competente e preparato, che invece è stato lasciato andare altrove. E ancora: "La scelta di non creare un’ulteriore figura nel Corpo in Val d’Enza, evidenzia un’oculata (e doverosa per un amministratore) attenzione ai costi a carico dei cittadini". Mentre si riflette sulle scelte nella Bassa Reggiana, a fronte della possibilità di qualche risparmio di risorse pubbliche. Che al giorno d’oggi non sarebbe una condizione sgradita.

Antonio Lecci