Parole d’amore e fiori che avrebbero nascosto una persecuzione. Un crisantemo lasciato a segnare la morte di una relazione. Il tutto mescolato a messaggi pesanti e presunti avvicinamenti molesti. Questa volta a essere accusata di stalking è una donna di 60 anni, che avrebbe messo in atto le condotte verso l’ex fidanzato a Gattatico e anche in città. Con la propria auto, avrebbe avrebbe affiancato quella parcheggiata dell’uomo, con lui a bordo, e senza scendere gli avrebbe inviato baci ( fatto del 27 dicembre 2022).
Lo avrebbe raggiunto in un bar e, avvicinandosi al tavolo dove lui era seduto, gli avrebbe ripetuto più volte "Ti amo", tentando anche di baciarlo (5 gennaio 2023). Si sarebbe appostata davanti alla casa dell’uomo, aspettando che lui uscisse, e avrebbe approfittato della sua assenza per citofonare alla donna di servizio, chiedendole di entrare (2 marzo 2023). E poi, sempre al bar, lei avrebbe avvicinato l’ex all’improvviso, dicendogli: "Sei contento di quello che hai fatto, hai rovinato tutto" (19 agosto 2023).
La donna gli avrebbe inviato numerosi sms dai toni ingiuriosi e aggressivi con numeri a lui sconosciuti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. In particolare, gli avrebbe scritto: "Oggi ti porterò crisantemi, li metteremo sulla tomba il nostro amore". Nello stesso giorno, l’8 dicembre 2023, dopo aver suonato al campanello, la donna gli avrebbe lasciato un crisantemo sullo zerbino davanti alla porta di casa. In primavera lei era stata processata per molestie, per le quali il giudice Matteo Gambarati ha dichiarato la prescrizione. Inoltre ha ricevuto un ammonimento dalla questura, alla quale ha presentato opposizione, in attesa di risposta.
Davanti al giudice Luca Ramponi, ieri si è tenuta l’udienza preliminare per l’accusa di stalking. Lui non si è costituito parte civile. La donna, difesa dall’avvocato Maurizio Attolini, ha reso interrogatorio: ha raccontato che litigavano da anni e che è vero che lei gli mandava tanti messaggi, ma perché aveva paura di lui, dato che arebbe stato l’uomo ad assillarla. Sull’episodio del bar, la 60enne ha riferito che solo una volta aveva chiesto come stesse, perché sapeva che lui era all’ospedale; e che andava nel locale perché aveva i suoi amici e lo vedeva lì.
Ha detto che a volte era lui a seguirla e che se l’era trovato sotto casa. Sull’episodio del crisantemo, nega di essere andata a casa dell’ex: "Mi aveva cercata lui e suonato al campanello. Così ho reagito tirando fiori". Ha sostenuto di avere gravi problemi d’ansia, per i quali la difesa ha prodotto certificati medici. E anche di aver sporto verso l’ex diverse denunce per le quali il gup ha disposto che vengano cercate. L’avvocato Attolini non ha chiesto riti alternativi: intende domandare una sentenza di non doversi procedere "perché le condotte persecutorie erano reciproche". Si proseguirà in novembre.
Alessandra Codeluppi