Stamattina il sit-in antitraffico a Villa Cadé "Da trent’anni aspettiamo la via Emilia bis"

E’ stato calcolato che ogni anno passino tra le case sette milioni di veicoli

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di Francesca Chilloni

"Basta inquinamento, traffico e pericolo. Ora tocca a noi". È lo slogan scelto dall’associazione "Mattone su mattone" per chiamare a raccolta gli abitanti delle frazioni reggiane e santilariesti lungo la via Emilia ad un sit-in che si terrà stamane dalle 10 a mezzogiorno all’altezza del semaforo di Villa Cadè. Saranno presenti con diversi striscioni e distribuiranno volantini ai conducenti dei mezzi in transito: sarà diffuso un pieghevole con dati e notizie sul traffico mostruoso sulla strada statale e aggiornamenti relativi a quanto richiesto dai cittadini agli Enti pubblici (a partire dalla Provincia, e dai Comuni di Reggio e Sant’Ilario) in merito alla realizzazione della Via Emilia Bis.

La variante - attesa e promessa da trent’anni - dovrebbe convogliare lontano dalle "ville" parte dei 7 milioni di veicoli che ogni anno transitano tra le case, scaricando tonnellate di gas inquinanti e polveri nocive nell’aria. "Saremo numerosi, dimostreremo alle istituzioni quanto questa esigenza sia sentita dalla popolazione e quanta fretta abbiamo di vedere realizzata questa strada alternativa che toglierebbe una parte del traffico ed quindi una buona quantità di smog", sottolineano il presidente Alberto Sassi e la vice Cristina Guarnieri (nella foto).

La richiesta più impellente per gli abitanti di Cella, Cadè e Gaida che siano reperite tutte le risorse economico-finanziarie necessarie per realizzare la progettazione dalla variante da Corte Tegge fino alle porte di Calerno. Vi sono poi una serie di micro interventi - promessi dalla giunta Vecchi - che dovranno mettere in sicurezza per quanto possibile la Ss9 per gli utenti deboli: pedoni e ciclisti; la protesta dei cittadini - mai cessata nei decenni - aveva ripreso quota proprio dopo la morte del bambino cavriaghese Youness Lakhdar, falciato da un furgone in centro a Cella.

Il 23 maggio "Mattone su mattone" aveva segnalato che il primo cittadino ad un mese dalla richiesta di incontro, non aveva ancora fornito una data utile. Tra le proposte positive portate avanti dai cittadini e da gruppi quali "Alternativa Civica per Sant’Ilario e Calerno" vi è stata quella di chiedere l’inserimento dell’opera e degli ingenti costi nel Recovery Plan, dato che non solo darebbe lavoro a numerose imprese, ma ammoderenerebbe la viabilità a favore di uno sviluppo economico locale in chiave ambientalmente sostenibile.