
Commenti al vetriolo sui social riguardo un’azienda modenese. La difesa: "Mobili danneggiati. a causa dell’alluvione".
Una 46enne di Poviglio è finita a processo accusata di diffamazione, aggravata perché commessa sui social: al centro il post in cui criticò un’azienda modenese di commercio di mobili e articoli per l’arredamento, il cui titolare si è costituito parte civile affidandosi all’avvocato Jacopo Decaroli. "Assolutamente sconsigliato. Io e mio marito siamo sconvolti: pensavamo di esserci rivolti a un’azienda seria per l’acquisto di una cucina e ora ci ritroviamo in una situazione drammatica" è una delle frasi incriminate, insieme ad altre sull’arredatrice, che figura come parte offesa: "Stateci alla larga, persona molto disonesta e incompetente", "Truffandoci ha pensato che quando la cucina ci arrivava bianca ce la tenevamo così, ma anche no".
Il post è datato 17 dicembre 2020: pochi giorni prima il territorio modenese fu interessato dall’alluvione dei torrenti. Il titolare e l’arredatrice sono stati ascoltati giovedì davanti al giudice Silvia Semprini (foto): hanno riferito che la cucina fu consegnata in ritardo a causa dell’alluvione, che avevano subito l’allargamento del magazzino e che alcune parti dei mobili erano state date in maniera provvisoria perché non integre, ma con l’accordo di sostituirle. E che la scocca risultava da contratto chiara e non nera. L’imputata è assistita dall’avvocato Antonio Sarzi Amadè: secondo la difesa, la cliente acquistò una cucina del valore di 15mila euro (dandone 2mila di anticipo e pagando il resto con un finanziamento), ritrovandosi poi pezzi rovinati dall’acqua. A novembre l’audizione dell’imputata e di due testimoni della difesa.
al.cod.