Stefano Sanna morto a 25 anni nell'incidente a Calerno

Stefano Sanna, 25 anni, è rimasto vittima del terribile schianto di lunedì sera, lascia il fratello Nicolò, mamma Daniela e la compagna

Incidente a Calerno: morto Stefano Sanna

Incidente a Calerno: morto Stefano Sanna

Reggio Emilia, 2 dicembre 2020 - Una madre vedova che ha perso un figlio di appena 25 anni, schiacciato tra le lamiere della propria auto lanciata come un proiettile contro un’altra vettura; una famiglia distrutta dal dolore, chiusa in lutto impermeabile. E tantissimi amici sgomenti per la morte di "Ste".

Si chiamava Stefano Sanna, il ragazzo santilariese vittima dello spaventoso incidente stradale che lunedì sera attorno alle 20,40 ha trasformato in un lampo la via Emilia a Calerno in un campo di battaglia, con tre vetture accartocciate, vetri infranti e rottami sparsi nel raggio di una cinquantina di metri. E’ terribile il bilancio dello scontro che è avvenuto nel rettilineo di via XXV Aprile all’altezza del Griffe Emporio, ma l’esito avrebbe potuto essere addirittura peggiore: una donna di 47 anni è uscita pressoché illesa dalla propria Panda, mentre un uomo di 38 anni è stato estratto dall’abitacolo della sua Multipla con numerose ferite e traumi: ora si trova ancora ricoverato al Santa Maria Nuova e secondo i medici impiegherà molto tempo - non meno di un mese - per rimettersi.

Per Stefano, che avrebbe compiuto 26 anni tra due settimane, invece non c’è stato nulla da fare. L’impatto frontale della sua Ford C-Max contro la Multipla non gli ha lasciato scampo: era già spirato quando a Calerno sono arrivati i mezzi di soccorso. Il giovane lascia il fratello Nicolò e la mamma Daniela Maraffi, che abita con il nonno Egisto in una villetta in via Manzotti nella verde zona residenziale del Gazzaro. Una decina di anni fa, la famiglia era stata colpita dalla improvvisa morte del padre dei ragazzi: era stato proprio Stefano a trovare in casa il corpo senza vita dell’uomo. Un tragedia che aveva segnato profondamente la sensibilità del giovane, ma non gli aveva impedito di diplomarsi all’istituto D’Arzo, di giocare a calcio nella Santilariese e circondarsi di tantissimi amici, con cui amava fare viaggi e attività sportive - dal motocross allo snowboard. Accanto a lui M.C., la fidanzata di sempre diventata poi compagna di vita e con cui progettava una famiglia.

Stefano, dopo essere stato per un lustro meccanico gommista presso l’officina Bigi di Calerno, da un anno e mezzo lavorava a Corte Tegge con il futuro cognato. "Un ragazzo straordinario - ricorda Giammarco Bigi, suo ex datore di lavoro - Lo avevo assunto dopo uno stage perché era un grande lavoratore, serio e positivo. Si vestiva in modo strano... è la moda giovanile. Ma era davvero una persona fantastica. Siamo davvero molto colpiti per la sua morte. La sua famiglia ha già sofferto tanto…". Il sorriso sbruffone e provocatorio di Stefano si è spento in un attimo, lunedì sera, e forse lui stesso non ha avuto il tempo di capire cosa stesse accadendo. E’ affidata ai carabinieri e alla guardia di finanza la ricostruzione della dinamica dell’incidente, ma secondo quando accertato la Ford C-Max di Sanna procedeva verso Parma quando avrebbe tentato il sorpasso della Panda condotta dalla donna; in direzione contraria stava arrivando la Multipla. Le due vetture si sono scontrate frontalme nte, con la Multipla che si è accartocciata come se si fosse schiantata contro un muro, e la Ford che è letteralmente volata oltre la Multipla per poi piombare sull’asfalto. La Panda è stata urtata probabilmente mentre la Ford provava a rientrare nella propria corsia, ed è carambolata fuori strada, anch’essa capovolta. Sul posto allertati, dai testimoni sono accorse tre ambulanze e due automediche, oltre ai i vigili del fuoco, che hanno dovuto tranciare le lamiere per liberare i feriti. Sul parabrezza di Stefano, invece, è stato posato un telo bianco e si è dovuto attendere il permesso della magistratura per recuperarne il corpo.