"Stiamo assistendo ad aumenti fino al 300% su metalli e isolanti"

"Il settore edile era in una fase di ripresa poderosa. Ci sarà uno stop? Non credo,. plausibile un rallentamento"

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Fabrizio Benassi (foto in alto), vicepresidente Unindustria Reggio con delega al territorio e consigliere di Gigli Costruzioni: tra il bonus 110% che non verrà rinnovato e l’aumento dei prezzi delle materie prime, l’outlook per quanto riguarda il settore costruzioni non appare roseo. E’ così?

"Il tema è assolutamente cogente. C’è poco da dire. In un momento in cui il settore costruzioni stava vivendo una crescita esponenziale, grazie al ’bonus 110%’, questa cavalcata dei prezzi delle materie prime è un colpo notevole. Non lo si può negare"

Esempi?

"Stiamo vivendo dei rincari pari al 300% sui metalli, che servono per esempio per le varie finiture e sostegni, e non solo"

Continui...

"Tutti i derivati del petrolio, che servono per creare il materiale isolante per procedere alla coibentazione degli stabili che vengono costruiti stanno vivendo delle impennate di prezzi pari, almeno, al 200%"

Una situazione decisamente fuori controllo, non è vero?

"Assolutamente. Ma oltre al discorso dei prezzi, si aggiunge anche la problematica nella difficoltà di reperire il materiale"

Spieghi pure...

"E’ saltata la catena di approvigionamento. Anche solo qualche mese fa avevamo tempi certi di consegna, e quotazioni su acquisto e trasporto (è bene ricordare sempre che molte aziende si affidano a fornitori - quindi i famosi men in the middle, le persone nel mezzo, per acquistare le materie che serviranno per lo svolgimento dei lavori, ndr), ora è saltata completamente la certezza della consegna e spesso anche la quotazione deve essere rinegoziata in tempi brevissimi. Gli isolanti, sempre loro, per fare un esempio, avevano tempi di consegna pressochè certi a due settimane. Ora si viaggia a quattro, cinque mesi di attesa"

Con ovvie problematiche di ’assorbimento’ a livello di listini e prezzi che devono essere proposti all’utente finale. E’ così?

"Esattamente. Le marginalità si assottigliano, a fronte di una richiesta di prestazioni che è esplosa grazie al 110%. In azienda, ormai, lavoriamo ’h 24’ (ossia 24 ore al giorno), dislocati su tre turni. Era un settore, quello dell’edilizia, in fortissima ripresa, ma adesso il tema è quello di capire come gestire questi colli di bottiglia che si stanno creando senza dover rinunciare a contratti già sottoscritti, e senza scaricare tutto sul cliente finale".

Il tema, in conclusione, è proprio questo: ’colli di bottiglia’ sulla supply chain e inflazione galoppante, rischiano di fermare la crescita che l’industria reggiana sta godendo in questo 2021?

"Non credo che la fermerà. In fondo venivamo da un 2020 molto faticoso, e la ripresa quest’anno è forte e consistente. E’ ragionevole pensare ad un rallentamento. Ma non a uno stop".

ni. bo.