"Sto rivivendo quella stessa tragedia"

Il delitto di sabato scorso e quelle coincidenze con l’uccisione di Francesco Citro nel 2017: per la vedova è come un dejà vu

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Il delitto di sabato a Cadelbosco Sopra presenta coincidenze con un altro simile fatto di sangue, avvenuto quattro anni fa a Villanova di Reggiolo, in cui era rimasto ucciso Francesco Citro, pure lui calabrese come Salvatore Silipo.

In quella vicenda del 2017 era emerso, pur se in modo errato, il nome di Angelo Salvatore Cortese, primo pentito di rilievo della cosca Grande Aracri. Il nome di Cortese, infatti, era stato collegato alla famiglia di Citro che, secondo ricostruzioni sbagliate, doveva essere legato al 31enne autista assassinato a Reggiolo attraverso una parentela della madre, di cognome Cortese. Fu subito chiarito che, nonostante il cognome identico, tra la famiglia di Citro e quella del pentito non c’era alcun collegamento parentale. E quel delitto con la criminalità organizzata non c’entrava nulla. Le cause erano invece legate a "questioni di vicinato". E ora il nome di Angelo Salvatore Cortese appare in questa vicenda, come padre di Pina Cortese, compagna di vita di Salvatore Silipo, il 29enne ucciso a Cadelbosco. Va comunque chiarito che, almeno per ora, il grave fatto di sangue di sabato scorso non risulta avere alcun collegamento con criminalità organizzata o con questioni di mafia. Resta comunque la coincidenza del nome del pentito, che emerge in entrambi i fatti di cronaca. E sono diverse pure altre analogie tra i due delitti. A Villanova, così come a Cadelbosco, le vittime sono due giovani calabresi: il primo di 31 anni, l’altro di 29. Entrambi lasciano una giovane famiglia con moglie e due figli in tenera età: un maschio e una femmina. Situazioni che fanno rivivere in modo chiaro la terribile esperienza di Milena De Rosa, giovane vedova di Francesco Citro. In lei, comprensibilmente, pochissima voglia di parlare di quei fatti: "I titoli della notizia su questo nuovo omicidio – si limita a dire – sembrano ricalcare gli stessi dei giorni dell’omicidio di mio marito: ucciso a colpi di pistola, lascia la moglie e due figli piccoli… E’ una nuova tragedia che dovrà vivere quella famiglia. Proprio come è capitato a me".

Antonio Lecci