Reggio Emilia, strade più sicure. Ma non per i ciclisti

L’osservatorio regionale: "Calano gli incidenti rispetto al 2010"

Una bicicletta distrutta in un incidente

Una bicicletta distrutta in un incidente

Reggio Emilia, 27 settembre 2018 - Il 2017 ha registrato un calo rispetto al numero degli incidenti che si sono verificati nell’anno precedente in tutta la provincia di Reggio. E la diminuzione dei sinistri è ancora più rilevante se guardata rispetto all’anno 2010.

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A rilevarlo è stato l’Osservatorio Regionale per l’Educazione alla Sicurezza. «Nella provincia di Reggio Emilia, nel 2017 – ha spiegato Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio – si è riscontrato un trend generale in calo per quanto riguarda incidenti, morti e feriti, sia rispetto all’anno precedente che al 2010: anno di riferimento per l’Unione Europea per calcolare l’obiettivo di diminuzione del 50 per cento della mortalità. I decessi sono passati rispettivamente da 34 nel 2016 a 32 nel 2017. Sono stati 48 invece nel 2010».

Dati che hanno di conseguenza fatto diminuire il costo sociale di circa 7 milioni di euro, rispetto al 2016. Va precisato però che mentre il numero di abitanti è in leggera diminuzione, il parco veicolare è aumentato. Quindi riguardo ai veicoli coinvolti si è registrato un calo generalizzato per tutti gli utenti della strada rispetto all’anno precedente.

I numeri emersi dalla ricerca hanno messo in evidenza l’aumento considerevole di feriti su autocarro o motrice (+43,8 per cento), su motociclo (+4,4 per cento) e dei pedoni (+7,5 per cento). Purtroppo l’osservazione dei numeri ha portato in luce un maggior numero di decessi tra i motociclisti (da 3 a 7) e i ciclisti (da 4 a 6). A fronte di questi drammatici dati, gli altri utenti della strada hanno segnato un numero inferiore di morti.

Anche nel medio periodo (2010/2017) la tendenza è stata quella di un calo generale (-23,7 per cento), a esclusione dei feriti sui veicoli speciali che rimangono sempre molto preoccupanti (+20,7 per cento). In sensibile diminuzione anche il numero degli incidenti in strade urbane (-28,1 per cento), in autostrade e raccordi (-36,7), ma rimane stabile l’incidenza degli scontri nelle strade extra urbane.

Dal punto di vista delle fasce di età, a fronte di una generale diminuzione demografica, si è visto un leggero aumento di automobilisti nella fascia da 18 a 39 anni (+0,5 per cento), confronto al 2016.

«Riguardo alla natura dell’incidente – conclude Mauro Sorbi - spiccano l’investimento di pedone e l’urto contro ostacolo o veicolo fermo, riconducibili con molta probabilità alla distrazione durante guida: un elemento che sta diventando sempre più determinante e causa di eventi drammatici».