Stupro di Piacenza: l’uomo arrestato vive a Reggio Emilia

Si chiama Sekou Souware, ha 27 anni. In tribunale ha negato tutto: "Non volevo fare del male a nessuno, mi ero avvicinato per aiutarla"

Reggio Emilia, 24 agosto 2022 - Si chiama Sekou Souware e abita nella nostra città, il 27enne guineano accusato di aver violentato in strada a Piacenza, domenica mattina, una 55enne ucraina. Parliamo di una vicenda drammatica che ha assunto contorni ancor più forti di quelli che già aveva, anche perché è stata rilanciata a più riprese dalla politica nazionale.

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E’ quanto è emerso dall’udienza del gip del tribunale di Piacenza, che ieri mattina ha convalidato l’arresto in attesa di applicare una eventuale misura cautelare. La violenza – ripresa anche da un video – è purtroppo ben nota; molto meno invece che il 27enne fosse residente a Reggio.

Il giovane, incensurato, ha lo stato di "richiedente asilo politico dal 2014" come ha ribadito il suo legale Nadia Fiorani. Il legame con Piacenza è strettamente lavorativo, visto che Souware, sempre secondo l’avvocato, "è assunto in un magazzino, ha un reddito e una sua stabilità" andando avanti e indietro come un normale pendolare.

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Durante l’udienza di convalida il 27enne ha risposto alle domande, fornendo la propria versione dei fatti. Ha trascorso la notte tra sabato e domenica in una discoteca piacentina, mentre sull’episodio ha ribadito di non avere alcuna volontà di fare del male alla donna; anzi, addirittura si sarebbe avvicinato per soccorrerla, pensando che stesse male.

Il video amatoriale purtroppo però racconta ben altro. Argomento su cui è intervenuto anche l’avvocato Fiorani: "Il mio assistito non ha visto il filmato, del quale gli ho riferito l’esistenza e il contenuto. Lui ha comunque scelto di rispondere alle domande del giudice, fornendo una sua versione dei fatti".

In piena campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre, la vicenda – già drammatica – ha assunto, come detto, contorni ancor più inquietanti dal punto di vista politico.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha infatti pubblicato sui propri profili social il già citato video. Una ventina di secondi in cui la 55enne e Souware appaiono a volti oscurati, ma con l’audio ben udibile.

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Solo dopo alcune ore le piattaforme social (non Meloni) hanno rimosso il contenuto, anche se la vittima di nazionalità ucraina si è detta "disperata", perché "mi hanno riconosciuta da quel video".

Il segretario Pd Enrico Letta ne ha subito approfittato intervenendo a sua volta, sempre attraverso un cinguettio social: "Faccio un appello a tutti perché tutti stiamo dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso".

Siparietto in cui non è mancato anche il leader leghista Matteo Salvini: "Il problema non è il video ma lo stupro. C’è evidentemente un problema educativo. Più che preoccuparsi dei video o dei tweet dobbiamo preoccuparci di come prevenire queste vicende".

In ogni caso, per Souware ora si attende la decisione del giudice, nel difficile tentativo di mantenere la vicenda nel solo ambito giudiziario.