di Alessandra Codeluppi
Accese discussioni accademiche sulle modalità usate per praticare la psicoterapia. È un aspetto distinto ma intrecciato con la vicenda giudiziaria di Claudio Foti, psicologo di Pinerolo (Torino) fondatore del centro ‘Hansel e Gretel’: condannato dapprima a 4 anni col rito abbreviato per lesioni e abuso d’ufficio, ora è stato assolto in Appello nel processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza. Verdetto che Luigi Cancrini, romano, celebre psichiatra con un passato in politica (fu viceppresidente della commissione infanzia alla Camera), commenta così su Facebook: "Una vittoria della psicoterapia, ma anche e soprattutto una vittoria del buonsenso". Insieme a Mauro Mariotti, Cancrini era stato nominato consulente della difesa Foti e sentito durante l’udienza preliminare: i due specialisti hanno analizzato i metodi usati dallo psicologo di Torino durante le sedute con la ragazzina di 17 anni, poi costituita parte civile. La Procura contesta "modalità suggestive e suggerenti": attraverso la "voluta formulazione di domande sul tema dell’abuso sessuale", ingenerando nella minorenne "il convincimento di essere stata abusata sessualmente dal padre e dal socio", causandole un disturbo borderline. Per i due specialisti, invece, Foti ha lavorato correttamente: "L’Appello ha semplicemente riconosciuto che la psicoterapia, richiesta dal tribunale dei Minori, videoregistrata e consegnata di sua iniziativa alla Procura, altro non era stata che un tentativo di aiutarla. Fa bene al cuore sentire che sono favole quelle sullo psicoterapeuta che induce falsi ricordi manipolando la mente dei suoi assistiti. Fa male al cuore e alla mente di chi fa un mestiere difficile come il nostro, però, pensare al danno che politici e giornalisti hanno gettato su tutti quelli che si occupano di maltrattamento e abuso all’infanzia". Mariotti accenna alle polemiche tra gli esperti: "Quando ho accettato di essere uno dei due consulenti di Foti insieme a Luigi, non prevedevo che molti del campo si sarebbero tirati da una parte, né che si sarebbe arrivati a una condanna pesantissima per Foti su elementi ascientifici. Ho creato un team internazionale per validare il metodo di microanalisi che avrei adottato per le 18 sedute registrate. Dall’analisi è emersa una totale aderenza alle linee guida, presenza di domande dirette in linea con le necessità, parametri tutti rispettati". E rimarca "un problema grave tra noi cosiddetti esperti", cioè "l’ignoranza sull’effetto sui bambini del trauma relazionale, psicologico, trascuratezza e abuso". L’avvocato Franco Libori difende la psicologa dell’Ausl Imelda Bonaretti, tra i 17 a processo con rito ordinario: lei è coimputata con Foti, e con l’assistente sociale Francesco Monopoli, per le lesioni alla 17enne. "Sono molto contento per Foti, e lo sono anche per la mia assistita. La formula ‘il fatto non sussiste’ significa che neppure Bonaretti può averlo commesso. Attendiamo le motivazioni, ma ill ragionamento della Corte d’Appello potrebbe essere applicabile anche per altre due accuse di lesioni formulate a Bonaretti. In generale la sentenza potrebbe avere importanti ripercussioni sul processo di Reggio, per contestare la fondatezza dell’impianto accusatorio". Oggi Bonaretti lavora regolarmente dopo un iniziale periodo di sospensione: "Anche lei, come Foti, sta vivendo il processo come un calvario".