
di Gian Aldo Traversi
La benedizione viene dall’alto: a impartirla è Enrico Rava, guru della musica improvvisata di matrice afroamericana per cui "Gianluca Petrella è il prodotto più innovativo e creativo del jazz italiano. Speciale, più che straordinariamente bravo". Il musicista di Bari Vecchia che porta l’Italia nel mondo con un jazz senza tempo, ma che squarcia il futuro proiettandone l’essenza di genio, oggi propone sul palco del Teatro Asioli il progetto Cosmic Renaissance, l’ultima chicca di Crossroads per Correggio Jazz, special guest la cantante italo-nigeriana Anna Bassy. Un concerto con cui esplora i confini di space jazz e afro-futurismo, lambendo la club culture, sigillato nel disco Universal Language del 2022. Lo accompagnano dalle 21 Mirco Rubegni alla tromba, Riccardo Di Vinci al basso elettrico. "Indigo", "Tubo Libre", il "Bidone" che omaggia Rota, "SoupStar" con Giovanni Guidi sono alcune delle chicche firmate da Gianluca Petrella. Cosmic Renaissance è musica di fascino siderale al punto che la critica internazionale si chiede se Petrella sia più bravo del maestro Jimmy Knepper cui s’ispira. Risposta recapitata da DownBeat che per due anni l’ha eletto miglior trombonista emergente del pianeta, traguardo mai prima d’allora raggiunto da un italiano. Lontano dalle asperità e dalle svisate "free", quello che si potrà ascoltare è un progetto artwork molto prog, pronto a solcare per i cieli e le costellazioni del groove elettronico riconducibile ai Thievery Corporation più che del jazz rock e Canterbury. È rap ripescato dai Digable Planets, pulsazioni in stile Jazzanova, cadenze ispirate alle "selecta" di Gilles Peterson. La prima pièce, "Wonder", esprime accenti acid jazz in quota Incognito che l’ugola di Anna Bassy magnifica con tonalità soul vellutate e molto 90s. Non sveliamo gli incantesimi che ne seguono. Interstellare il curriculum di Petrella. A partire dalle collaborazioni con Roberto Ottaviano e Greg Osby, agli incroci con Carla Bley e Steve Coleman, il gotha della galassia jazz. Riconoscimenti fioccati a ciclo continuo (dal Django d’Or come "migliore talento europeo" al Top Jazz come "migliore musicista dell’anno".