Il Sentiero Spallanzani è il lungo trekking dedicato al grande scienziato scandianese Lazzaro Spallanzani: parte dal Palazzo dei Musei a Reggio, dove si trova la Collezione Spallanzani e arriva in 8 tappe a San Pellegrino in Alpe, sul crinale tra l’Appennino modenese e la Garfagnana.
Il percorso passa da Scandiano, con la casa natale di Spallanzani, e prosegue attraverso alcune delle zone più belle dell’Appennino reggiano per Viano, San Giovanni di Querciola, Giandeto, San Vitale, Castello delle Carpinete, Monte Fosola, Pietra di Bismantova, Cerrè Sologno, Casalino, Ligonchio, Passo di Romecchio, Rifugio della Bargetana, Rifugio Battisti, Passo delle Forbici. Il Sentiero Spallanzani è nato nel 1988, da un’idea di Luca Gianotti. Nel 1992 fu pubblicata la prima edizione della guida, scritta dallo stesso Gianotti e edita dal Comune di Scandiano, poi ristampata nel 2004 dalla Provincia e dal Comune di Scandiano. Luca Giannotti ha realizzato anche il sito www.sentiero.spallanzani.it).
Il percorso del Sentiero Spallanzani, caratterizzato dal simbolo di una farfalla, è affidato per la manutenzione e la segnaletica alla appassionata cura del Cai reggiano, in buona parte seguito dai soci volontari della Sottosezione Cai di Scandiano; è segnato sulle carte escursionistiche di GeoMedia n. 1, 2, 3 e 8. La Sottosezione di Scandiano organizza ogni anno una escursione che percorre una tappa del Sentiero Spallanzani: quest’anno l’11 giugno è in programma la 6ª tappa, da Ginepreto, in bellissima posizione sotto la Pietra di Bismantova, a Ligonchio.
"Da Ginepreto – spiegano gli organizzatori della escursione - si scende per mulattiere verso il fiume Secchia. L’alveo del fiume è caratterizzato dalle spettacolari formazioni dei Gessi Triassici, che sono candidati assieme alle formazioni gessose della Romagna per diventare Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si risale per una vecchia mulattiera fino al suggestivo borgo di Castellaro, arroccato su un poggio di origine vulcanica di color rossastro, da dove si può ammirare un magnifico panorama sull’alta valle del Secchia e sul Venntasso. Si imbocca poi la mulattiera parallela alla strada che conduce a Cerrè Sologno. Il sentiero ora sale su una panoramica dorsale e, superato lo spartiacque, scende al paese di Montecagno: lo si attraversa e seguendo una mulattiera si raggiunge Casalino, caratteristico e antico borgo di montagna. Da qui si scende al mulino di Ligonchio, in splendida posizione sul torrente Ozola, e poi al bacino della centrale idroelettrica di Ligonchio dove finisce la nostra escursione".
Il percorso comporta un cammino di 6,30 ore circa, con un dislivello in salita di 800 metri e in discesa di 770. Le difficoltà sono escursionistiche (E): per la lunghezza è necessario un buon allenamento. Info: www.cai-scandiano.it.