Medici privati sostituiscono specialisti ospedalieri anche sui mezzi di soccorso avanzato, sollevando preoccupazioni sindacali sulla gestione delle emergenze mediche in provincia reggiana.
Da un paio d’anni i medici privati delle cooperative sostituiscono i medici specialisti ospedalieri operativi negli ambulatori dei pronto soccorso. E secondo fonti sindacali, ora risultano impiegati anche sui mezzi di soccorso avanzato (automediche) al posto dei medici di emergenza territoriale convenzionati. "L’Ausl non solo prolunga, ma estende l’attività dei medici gettonisti nonostante le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, di cessarne l’operato entro il 2023", dicono dal sindacato provinciale Snami. "Perché ricorrere a medici gettonisti – aggiungono – quando in alcune aree della provincia reggiana i medici del 118 si vedono respinti i turni necessari al raggiungimento del monte ore mensile contrattualmente dovuto, nonché la disponibilità a svolgere attività in aggiuntiva? Perché ricorrere ai medici gettonisti quando è possibile attivare una collaborazione interaziendale e ricevere il supporto da parte di altri medici 118 convenzionati della nostra Regione, come già successo in precedenza? Perché, per la provincia reggiana, sono stati riservati solo 7/8 posti al corso di idoneità per medici di emergenza territoriale quando attualmente ne mancano fisicamente almeno tredici per completare l’organico e ne sarebbero necessari altri dodici per riattivare le automediche di Montecchio e di Correggio? Quesiti che esigerebbero una qualche risposta dall’azienda sanitaria locale. Risposta diversa dal silenzio o da ’non possiamo far altro!’, rivestendo comunque un ruolo di innegabile attrice protagonista di rilievo nel assetto organizzativo, con connesse decisionalità relative alle problematiche in questione".