Superato il picco: "Ora inizia la discesa"

Cauto ottimismo da parte dei vertici Ausl nella conferenza stampa di fine settimana: "Attenti, però: la seconda ondata sarà ancora lunga"

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"Ora intravediamo l’inizio della discesa". Questa frase, pronunciata ieri dal direttore del presidio ospedaliero provinciale reggiano Giorgio Mazzi, ritrae un primo, prudente, accenno di bagliore in fondo al tunnel della seconda ondata. A parlare sono, innanzitutto, i dati. Gli accessi al pronto soccorso, in provincia, sono passati da un 20% al 12% di positivi al Covid-19, oltre ai ricoveri che scendono da una media di positivi del 30% al 24,5% (tre settimane fa c’era stato il picco del 45%). "Sostanzialmente - spiega Mazzi - il rapporto tra pazienti Covid e non-Covid è di 1 a 3: in questa fase della seconda ondata stiamo registrando un maggiore impegno sulla attività ospedaliera che non riguarda il virus". Da ciò deriva un’operazione di riconversione dei posti letto, con l’attivazione di circa cinquanta posti riservati ai pazienti non-Covid. Un cambio d’assetto "lento e prudente - precisa Mazzi - che interessa tutti i settore assistenziali. Per il momento sono già stati convertiti 20 posti in medicina seconda, domenica lo saranno altri 20 in lungodegenza e la settimana prossima verranno attivati 8 posti letto al quinto piano dell’ospedale Santa Maria Nuova per la semintensiva post-operatoria". Per il momento queste azioni di riorganizzazione interessano l’ospedale cittadino, ma "speriamo che possano riguardare a breve anche quello di Guastalla". La dotazione del posti letto riservati al Covid è passata dal totale di dieci giorni fa, ovvero 462, ai 440 attuali. "Di questi - aggiunge il direttore - sono 302 quelli occupati, dieci giorni fa erano 364. Per quanto riguarda le terapie intensive, su 28 posti a Reggio sono 23 quelli occupati, di cui 16 per Covid, oltre a 7 posti sui 10, tutti per Covid, a Guastalla; si aggiungono 3 non-Covid in rianimazione a Castelnovo ne’ Monti".

Questo quadro generale si inserisce in un contesto che vede la nostra regione vicina a un Natale blindato. "Invitiamo - asserisce il direttore generale, Cristina Marchesi - al rigore nel rispetto delle norme per il contenimento dei contagi. Continuiamo a valutare la situazione con cauto ottimismo: è migliorata la diagnostica sugli asintomatici e adesso sono più i dimessi dei ricoverati, ma l’uscita dalla seconda ondata è ancora lontana". L’efficienza delle diagnostiche precoci è figlia anche di alcuni processi di automazione informatica, in progresso continuo. L’ultimo introdotto è quello dell’auto sorveglianza, che tramite sms chiede informazioni direttamente ai cittadini sul loro stato di salute e la presenza o meno di sintomi. "Ora anche ai casi, non solo ai contatti, arriva il messaggio - riferisce il direttore sanitario, Nicoletta Natalini -. Oltre l’80% delle persone ha risposto, portando nel giro di pochi giorni all’esecuzione di circa 600 tamponi". A questo si aggiunge un algoritmo, sceso in campo pochi giorni fa, che incrociando le informazioni ha già chiuso, solo nella giornata di giovedì, 450 quarantene.

Giulia Beneventi