Montecchio, "invalida al 100% e niente sussidio"

La denuncia della 72enne Minari: "Secondo l’Inps sono migliorata"

La denuncia della 72enne Minari

La denuncia della 72enne Minari

Montecchio (Reggio Emilia), 20 luglio 2018 - "Invalida al 100%, ma senza sussidio perché... sono migliorata!".  È questo il paradosso con cui è costretta a convivere Luisa Minari, 72enne di Montecchio: colpita da ischemia midollare dieci anni fa, costretta a deambulare con degli strumenti, ma con l’Inps che le toglie l’indennità di accompagnamento di poche centinaia di euro.

Dalla paraplegia è passata alla paraparesi, si legge nei referti in cui comunque le hanno confermato l’invalidità completa. E Luisa Minari, ora, denuncia questa «assurda decisione» presa dalla commissione addetta.

«È incredibile – racconta la donna –; io praticamente dalla pancia in giù non ho sensibilità, sono costretta all’autocateterismo e mi posso muovere solo per brevi tratti con l’aiuto del rollator. Guardi come sono ridotta... È solo grazie al mio grande spirito e con l’aiuto di mio marito ultraottantenne che vado avanti. Ma secondo quel medico che mi ha visitato io sono migliorata. Da quella patologia che mi ha colpito non posso guarire, anzi con il passare degli anni i problemi sono aumentati, ho avuto anche problemi a un polmone».

L’Inps scrive che è stata riscontrata «una parziale reinnervazione e la paraplegia è migliorata in paraparesi» e che la sua «deambulazione è ora possibile in autonomia con il rollator per 200 metri».

«Dica lei qual è il miglioramento? – sbotta Luisa –. Non ho la paraplegia ma la paraparesi e con il rollator posso fare fino a 200 metri? E poi come faccio? Se non ho mio marito che mi aiuta io non posso fare niente, lui ha 83 anni anni fa quello che può per il resto ho bisogno di aiuto».

È amareggiata mentre mostra tutta la sua documentazione, che testimonia le sue patologie. L’ultima visita a cui è stata sottoposta dal fisioterapista ha avuto questo esito: «Deficit della deambulazione e delle autonomie in paraplegia in arti inferiori».

La 72enne ha dunque limitazioni, non è autonoma e riesce a fare soltanto fino a 200 metri con l’aiuto di un carrellino.

«Ma nonostante questo – interviene il marito Giorgio Tedeschi Govi – secondo l’Inps non le spetta l’assegno di accompagnamento. Io faccio quel che posso, ma ho 83 anni e i miei limiti. Mia moglie ha bisogno di una costante assistenza, anche se un po’ cammina con il rollator ha comunque bisogno di qualcuno che l’accompagni».

«Ma cosa credono che con passare degli anni io possa migliorare tanto da essere autonoma? – conclude la Minari –. Direi il contrario... Le mie patologie sono aumentate, mi manca anche una parte di polmone. Non so, per avere l’invalidità, cosa dovrei avere di più? Questa è davvero una ingiustizia, mi sento presa in giro, mi sento di serie B».