Tangenziale, guerra di mozioni in consiglio

Respinta quella delle opposizioni, la maggioranza propone un emendamento ma senza portarlo al voto. Polemica sui sondaggi stradali

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Non si schiodano di un centimetro le posizioni delle parti in merito alla tangenziale di Novellara. Il caso dell’apertura del tratto fra via D’Azeglio e via Valle, ancor prima di completare l’intero tratto di strada, è stato al centro del dibattito in consiglio comunale, l’altra sera in municipio. L’occasione l’ha fornita una mozione presentata dai cinque consiglieri dei due gruppi di opposizione, per impegnare la giunta a non aprire la strada fino a quando l’arteria viaria non sarà completata. Proprio come chiede gran parte dei residenti nel quartiere nord ovest, più direttamente interessati dal passaggio della strada.

Ma a sorpresa i consiglieri di maggioranza hanno proposto un emendamento alla mozione, in cui si impegnava la giunta comunale a non aprire il penultimo tratto di tangenziale se non dopo aver annunciato e illustrato il cronoprogramma dei lavori previsti per concludere l’intero tratto, fino all’incrocio con la Novellara-Reggiolo.

Immediata la contestazione dei consiglieri di opposizione alla mozione proposta all’improvviso. Risultato: è stata votata la mozione delle opposizioni, ma bocciata dal "no" dei colleghi di maggioranza e senza l’emendamento di maggioranza. E ieri mattina la polemica è proseguita, stavolta "in strada". Già, perché alcuni cittadini hanno segnalato un posto di blocco della polizia locale in via D’Azeglio, con gli agenti a sottoporre gli automobilisti a una serie di domande proprio sulla tangenziale.

Una raccolta dati per un "questionario", ma in molti casi tra persone che non abitano in zona e, dunque, estranee al problema. Il capogruppo di opposizione Cristina Fantinati ha chiesto spiegazioni al sindaco Elena Carletti. "Non è in questo modo che si capiscono pro e contro di una scelta. Occorre semmai interpellare, con un questionario distribuito porta a porta, i residenti nel quartiere, non certo automobilisti che spesso neppure conoscono la vicenda. E poi la polizia locale va usata in modo diverso…".

Antonio Lecci