Teneva in casa 43 chili di cocaina: condannata

La donna dovrà scontare 4 anni e 8 mesi di carcere. La droga era nascosta nel lettino della figlia, nell’abitazione anche 387mila euro in contanti

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di Alessandra Codeluppi

In casa a Bagnolo la coppia – lui albanese, 45 anni, lei moldava, di 31 – nascondeva un tesoro illecito: sotto il materasso del letto della figlia più piccola c’erano 43 chili di cocaina, e nell’armadio della stanza quasi 387mila euro in contanti. Oggi la polvere bianca viene venduta al minuto attorno agli 80 euro al grammo: quella droga avrebbe dunque potuto fruttare sul mercato circa 3 milioni e 440mila euro. Gli stupefacenti e i soldi erano stati ripartiti e impacchettati nel cellophane, in confezioni sottovuoto. Quando gli agenti della squadra mobile della questura, diretta da Guglielmo Battisti, hanno fatto la perquisizione e trovato lo stupefacente, la donna non ha opposto resistenza.

Per lei, Maria Baltaga, sono scattate le manette al culmine dell’operazione fatta il 14 gennaio dalla polizia di Stato: inizialmente era stata disposta la custodia cautelare in carcere, poi alleggerita nei domiciliari, dove la donna si trova tuttora. Per il marito, Sokol Xhakosi, è stato invece avviato un procedimento penale a parte.

Ieri la 31enne, che ha scelto il rito abbreviato, è comparsa in tribunale per rispondere, in concorso con l’uomo, di detenzione di stupefacente – in tutto 39 panetti di cocaina – ai fini di spaccio. Per lei il pm Piera Cristina Giannusa ha chiesto 8 anni di condanna. La difesa, affidata all’avvocato Giambattista Scalvi, ha domandato l’assoluzione: "A parte la presenza fisica della mia assistita, non c’è altro motivo per ritenere che lei debba rispondere del reato insieme all’uomo – afferma il legale –. Al massimo si può ipotizzare la connivenza, ma non certo il concorso nel reato".

All’esito della camera di consiglio il giudice Andrea Rat l’ha condannata a 4 anni e 8 mesi. Un verdetto che la difesa intende impugnare: "Leggeremo le motivazioni, che saranno depositate entro 30 giorni, poi faremo appello".

Il prologo dell’operazione antidroga era avvenuto a Rovigo. I colleghi della squadra mobile rodigina, in servizio a Bosaro, si erano imbattuti nella Ford del compagno della donna di Bagnolo. La macchina era intestata al conducente, incensurato. A destare sospetto era stato un uomo che, nei pressi di un garage, pareva in trepida attesa del mezzo. Gli agenti sono così intervenuti: dalla perquisizione sono emersi due involucri contenenti ciascuno oltre un chilo di cocaina, una piccola quantità di marijuana e una macchina per fare confezioni in sottovuoto. All’interno della Ford c’erano trucchetti da 007, come un vano-cassaforte nascosto nel fanale posteriore, con dentro 17mila euro. Da Rovigo, dove i due uomini sono stati arrestati, l’attenzione è rimbalzata subito a Bagnolo: l’ingente quantità di droga e di soldi trovati induce gli investigatori a pensare che la coppia rivestisse un ruolo non secondario nella filiera illecita degli stupefacenti.