REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Terzo episodio nel giro di un mese. Subito il posto di polizia aperto h24. E fornite braccialetti per chiedere aiuto"

Violenti attacchi contro il personale sanitario all'ospedale Santa Maria Nuova: la Cisl propone azioni concrete per fermare la violenza in corsia.

"Terzo episodio nel giro di un mese. Subito il posto di polizia aperto h24. E fornite braccialetti per chiedere aiuto"

Violenti attacchi contro il personale sanitario all'ospedale Santa Maria Nuova: la Cisl propone azioni concrete per fermare la violenza in corsia.

"In un mese tre aggressioni gravissime contro i sanitari in servizio all’ospedale Santa Maria Nuova. La violenza in corsia è un fiume in piena che dobbiamo fermare. Le mezze misure non bastano più, occorrono una giustizia rapida che assicuri la certezza della pena e tanta, davvero tanta innovazione per bloccare gli aggressori". Così Gennaro Ferrara (foto), segretario generale Cisl Fp Emilia Centrale, interviene dopo il pestaggio subito da due infermieri, colpiti da un ragazzo di 16 anni, a quanto pare sotto gli effetti di stupefacenti. "L’Ausl di Reggio sta facendo del suo meglio ma tutti dobbiamo aiutarla, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Chi pesta un sanitario deve avere ben chiaro che pagherà il conto. Infermieri, i medici e gli oss aggrediti devono avere una giustizia rapida. Ci sono nuove norme che prevedono dai 2 ai 5 anni per lesioni lievi, ma chi è aggredito non può permettersi di vedere un giudice fra un anno. Sì, nelle Procure serve un percorso accelerato e prioritario – prosegue –. E poi, una volta per tutte: abbiamo bisogno di un posto di polizia aperto h24. Gli organici sono pochi, lo sappiamo, ma con una collaborazione interforze tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale possiamo riuscirci. Non battere questa strada sarebbe un errore clamoroso". Infine, "è tempo di innovare dotando il personale sanitario di braccialetti per la chiamata tempestiva dei soccorsi in caso di pericolo, occorre fornire la piena assistenza legale al personale aggredito e l’Azienda sanitaria da ora in poi deve costituirsi parte civile, destinando i soldi del risarcimento a un fondo per il sostegno delle vittime di aggressione. Proposte della Cisl che hanno riscosso un consenso unanime. Bene. Dalle parole si passi ai fatti".