Test nei quattro Comuni Cinque stelle e sinistra si alleano o rompono in cerca di un ruolo

A Correggio le due forze si presentano insieme contro il Pd. Val d’Enza, il M5s va coi dem e allora escono gli altri: prove generali per il ’24.

Test nei quattro Comuni  Cinque stelle e sinistra  si alleano o rompono  in cerca di un ruolo

Test nei quattro Comuni Cinque stelle e sinistra si alleano o rompono in cerca di un ruolo

Centrodestra contro centrosinistra. L’eterno scontro bipolare. E fin qui, nulla di nuovo. La novità del voto amministrativo 2023 è rappresentata dal peso e dal ruolo che si guadagneranno il Movimento 5 Stelle e la galassia a sinistra del Pd: Si, Prc, Possibile e compagnia. Ora si alleano (a Correggio), ora si guardano con diffidenza (a San Polo).

Ma in caso di ballottaggio saranno l’ago della bilancia, le forze da corteggiare, quel vecchio Psi – volendo proprio azzardare – ai tempi del dualismo pentapartito-Pci.

Le elezioni comunali, si sa, solo in parte seguono il trend nazionale. La reputazione del candidato sindaco (e della lista che lo sostiene) viene prima di tutto. Le stesse coalizioni si fanno (e si disfano) non tanto in base ai diktat delle segreterie nazionali; contano semmai i rapporti tra le persone, entrano in campo affinità elettive o divergenze storiche. E così, legittimamente, si va in ordine sparso.

A San Polo – come scriviamo qui accanto – il dem Franco Palù tenta il bis. Il centrodestra si è compattato, mentre la coalizione di centrosinistra, incassato l’appoggio dei pentastellati, vede allontanarsi le forze ambientaliste e di sinistra. Entra uno, escono gli altri.

A Correggio è un’altra storia: il Movimento 5 Stelle e la sinistra-sinistra hanno dato vita a un fronte comune. Ma in alternativa al Pd. I dem, va ricordato, qui hanno radici forti, più ancora che a Reggio. Ma gli avversari crescono, anche per credibilità: oltre al centrodestra, si presenta la lista civica capeggiata dall’ex comandante della stazione dei carabinieri.

E se a Castelnovo Sotto lo scontro rientra nell’alveo della tradizione – centrosinistra contro centrodestra, il giovane sindaco uscente contro l’esperto, inossidabile oppositore – a Brescello (il paese che dal 2016 porta lo stigma dello scioglimento per mafia) la sindaca uscente Elena Benassi si troverà contro, oltre a Carlo Fiumicino (sostenuto dal Pd), la battagliera esponente del centrodestra Catia Silva, la Cassandra che parlava di mafia quando tutti alzavano le spalle.

Insomma, le elezioni del 14 e 15 maggio (ballottaggi il 28 e 29) saranno un interessante laboratorio in vista del 2024, quando saranno chiamati al voto quasi tutti i reggiani.

In città il M5s (uno dei più fieri oppositori della giunta Vecchi) potrebbe allearsi con Coalizione civica, la formazione dell’ex dem De Lucia (un big in fatto di impegno e preferenze) e dell’ex pentastellato Aguzzoli. Un patto allargato alla sinistra-sinistra (con accade già ora a Correggio) potrebbe spingere il raggruppamento al ruolo di terzo incomodo tra centrosinistra e centrodestra: una posizione che – dato quasi per certo il ballottaggio, come accaduto nelle ultime amministrative – potrebbe rivelarsi di assoluto vantaggio e far schiudere di conseguenza le porte della giunta.

E i candidati sindaci? Tutto in alto mare. I rumors dicono che il bonacciniano Luca Vecchi spingerebbe per Raffaella Curioni, l’ala cattodem per Annalisa Rabitti o l’ex consigliere Francesco Notari, mentre i maggiorenti più vicini alla segretaria Schlein – l’assessore Lanfranco de Franco su tutti – potrebbero giocare la carta di Marwa Mahmoud, la consigliera comunale appena chiamata a far parte della segreteria nazionale del partito. Ma la partita è appena iniziata. Il test nei quattro Comuni darà qualche indicazione.

Andrea Fiori