Torre dei Templari in malora La casa ora rischia il crollo

Il borgo di Gazzolo potrebbe perdere uno dei suoi edifici simbolici del XIII secolo. La dimenticanza della proprietà (Comune e Parco Nazionale): "Non era nelle priorità"

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di Settimo Baisi

Il borgo di Gazzolo sta perdendo la sua storia plurisecolare, l’ultima delle sue case a torre che conserva ancora simboli templari, è in condizioni precarie e rischia collasso, sembra tenuta in piedi dal fasciame dell’edera. Ci sono portali che conservano la croce dell’Ordine dei Templari risalenti XIII secolo, una grande storia che è stata scritta su pietre edificate, oggi a rischio di crollo. La casa a torre di Gazzolo, denominata Villa dei Cavalieri, dopo lunghe trattative, da proprietà privata era passata all’ente pubblico: comproprietari l’allora Comune di Ramiseto e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Un passaggio che ha comportato un certo costo ma che, secondo gli intenti degli acquirenti, ne valeva la pena per non disperdere il valore storico della casa e dell’intero borgo di Gazzolo che, in quel periodo, era stato rimesso in ordine con il proposito, sia del Comune di Ramiseto che del Parco, di farne un luogo di attrazione.

Sono passati decenni e i ‘sopravvissuti’ abitanti del borgo, amareggiati, non hanno assistito a nessun cambiamento se non quello di progressivo sgretolamento della villa dei Cavalieri. Per Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, l’intervento di ripristino e conservazione era subordinato all’utilizzo della storica casa a torre.

"Il Comune aveva trattato l’acquisto con il proprietario privato – precisa Giovanelli – e noi, come Parco, eravamo d’accordo, però non sono state definite le modalità di utilizzo della struttura. L’aspetto edilizio e strutturale va adeguato all’uso a cui viene destinata la casa a torre, non conoscendo la destinazione d’uso, a questo punto non è stato fatto nulla. Noi aspettavamo che il Comune decidesse l’utilizzo per poi procedere alla ristrutturazione, come del resto abbiamo fatto con il vecchio mulino di Cerreto Alpi e tante altre strutture il cui utilizzo valorizza il territorio. Anzi, ringrazio i cittadini per queste sollecitazioni, segno di attaccamento alla storia del territorio. Noi, comproprietari con il Comune Ventasso della ‘Casa a Torre’, siamo disposti a fare la nostra parte, però il Comune deve definire la nuova destinazione della struttura, ossia l’utilizzo".

Problemi di risorse, ma anche di dialogo tra enti pubblici; nel caso della Villa dei Cavalieri di Gazzolo sembra non ci sia stata comprensione in quanto– dopo averla acquistata dal proprietario prima che finisse in rovina per farne elemento storico di richiamo turistico in un paese, Gazzolo, dove gli abitanti sono sempre meno – la casa lasciata nel dimenticatoio per anni, ora rischia il crollo. Il sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, ammette: "Quest’anno la casa a torre di Gazzolo non era nelle priorità. La scelta culturale a valere sul Pnrr l’abbiamo fatta sull’acquisto e ristrutturazione del teatro di Ligonchio con un bando di 1.600.000 euro più altri 900mila. Quella di Gazzolo è una casa a torre del 1.300 che merita di essere recuperata proprio per la sua storia. Ci accorderemo con il Parco Nazionale dell’Appennino per l’emissione di un nuovo bando per il recupero della struttura".