Reggio Emilia, la rugbista morta a 18 anni. Trapianti riusciti, "Rebecca dona speranza"

Il padre su Facebook: "Spero che donino una vita migliore a tutti"

La rugbista morta a 18 anni

La rugbista morta a 18 anni

Reggio Emilia, 21 giugno 2018 - Un sorriso che non si è mai spento. La forza della lotta, nel campo di gioco e anche fuori, trasmessa ad altri. Lei continua a vivere nel ricordo dei tanti che le hanno voluto bene, ma anche di altre persone, a cui ha regalato la speranza di un futuro. Li chiama «i doni di Rebecca», Giuliano Braglia, il padre della rugbista 18enne di Reggio morta per un trauma cranico dopo un placcaggio durante una partita di Coppa Italia a Ravenna, finita il 29 aprile nel tragico infortunio di gioco.

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La giovane, che frequentava il liceo scientifico Moro e giocava nell’Amatori Parma, è caduta battendo la nuca: era stata operata alla testa all’ospedale Bufalini di Cesena, ed era stato fatto tutto il possibile per salvarla, ma non è stato abbastanza e il 2 maggio ci si è dovuto arrendere alla morte. La famiglia aveva disposto la donazione degli organi. «Oggi ho saputo che i trapianti sono tutti riusciti. Spero che i riceventi abbiano ora una vita migliore», ha scritto ieri il padre su Facebook, suscitando tante reazioni commosse, di fronte a un grande dolore vissuto con compostezza. Numerosi sono stati gli omaggi tributati in tutt’Italia alla ragazza dal mondo del rugby. C’è ora un albero che porta il suo nome, nel giardino del liceo Moro. E sulle colline di Gerusalemme sono stati collocati cedri in sua memoria da una onlus israeliana.

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«Sono innamorato della vostra famiglia, pur non conoscendovi – scrivevano ieri su Facebook commentando il post del padre –. Un coraggio e un amore immenso». E un’altra: «Ci riconciliate con il mondo. Grazie di esistere». Ancora: «Felice per l’esito dei trapianti: un barlume di senso in una prematura scomparsa che senso per noi uomini non ne ha». E poi: «Sicuramente Rebecca era una persona speciale, perché ha una famiglia speciale. Il dono degli organi è un gesto di grande amore. Avete regalato la più grande ricchezza del mondo: la vita». Un altro messaggio: «Rebecca era forte sia fisicamente sia spiritualmente. Ha donato la sua forza alle persone più fragili. In questo è tutta lei». Una donna scrive al padre: «Hai fatto un gesto nobile». E lui risponde: «Lo avrebbe voluto lei, io ho solo eseguito».

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